Formula 1, GP Australia: la Mercedes domina ma la rossa c’è

L’avvio della stagione a Melbourne, in Australia, regala punteggio pieno alla Mercedes che conquista la prima doppietta del 2015 con Hamilton a fare da padrone; ottimo l’esordio di Vettel in Ferrari, mentre la nuova McLaren-Honda sprofonda nelle retrovie.

Il dominio Mercedes, previsto e prevedibile, comincia dalla prima curva e prosegue fino alla bandiera a scacchi: Hamilton, bravo a prendersi la pole ieri, conserva il vantaggio per tutta la gara senza alcun problema su un Rosberg abulico e poco incline a mettergli il bastone tra le ruote. Lo spegnimento dei semafori crea subito grande confusione con Vettel che parte male ma riesce a rimediare e Sainz che tampona Räikkönen danneggiando l’alettone anteriore, mentre nelle retrovie i contatti coinvolgono un po’ tutti tanto che la direzione di gara manda in pista la Safety Car.

Alla ripresa, il numero delle monoposto in gara scende a 14 e dopo un solo giro a 13 per il ritiro anche dell’altra Lotus, quella di Grosjean. Le Mercedes faticano più del previsto a prendere il largo, Vettel si incolla a Massa e comincia il lungo duello per il podio mentre Kimi deve accodarsi in ottava posizione dietro a un trenino di 4 macchine composto da Nasr, Sainz e Ricciardo.

La svolta per il tedesco arriva al primo pit stop: Massa si ferma prima ma al rientro in pista perde tempo dietro a Ricciardo, Vettel invece guadagna i secondi necessari con due giri straordinari e si prende dopo la sosta il podio virtuale che porta fino alla fine. Räikkönen invece, dopo il contatto in avvio e un problema durante il pit stop che gli fa perdere 8 secondi, comincia ad intuire che la giornata non sia proprio delle migliori e di fatti la frittata la cucinano ancora ai box al secondo pit stop quando il finlandese viene fatto ripartire con un pneumatico non avvitato per poi essere costretto al ritiro.

Nelle ultime battute le posizioni rimangono invariate con la coppia Mercedes a festeggiare sui gradini alti del podio completato da Vettel, mentre il sorriso a trentadue denti di Ricciardo viene smorzato da una gara sottotono che lo porta sotto la bandiera a scacchi al sesto posto dietro al debuttante Nasr, autore con la Sauber di una gara più che sorprendente. Delle McLaren invece nessuna traccia: Magnussen è costretto al ritiro mentre Button chiude undicesimo. ultimo tra i piloti che tagliano il traguardo e con un ritardo abissale rispetto a tutti gli altri. Forse Alonso si starà già mordendo le mani.

Risultato finale:
1. Hamilton Mercedes 58 giri completati
2. Rosberg Mercedes +1″360
3. Vettel Ferrari +34″523
4. Massa Williams +38″196
5. Nasr Sauber +1′35″149
6. Ricciardo Red Bull 1 giro
7. Hülkenberg Force India 1 giro
8. Ericsson Sauber 1 giro
9. Sainz jr. Toro Rosso 1 giro
10. Pérez Force India 1 giro
11. Button McLaren 2 giri
Ritirati: Räikkönen (Ferrari), Verstappen (Toro Rosso), Grosjean (Lotus), Maldonado (Lotus).
Non partiti: Kvyat (Red Bull), Magnussen (McLaren).

Classifica piloti: Hamilton 25, Rosberg 18, Vettel 15, Massa 12, Nasr 10, Ricciardo 8, Hülkenberg 6, Ericsson 4, Sainz 2, Pérez 1.

Classifica costruttori: Mercedes 43, Ferrari 15, Sauber 14, Williams 12, Red Bull 8, Force India 7, Toro Rosso 2.