Home » Arezzo-Pavia, il giudice deciderà sabato 14 marzo

Il caso Arezzo-Pavia farà giurisprudenza. L’11 marzo il club lombardo ha deciso di presentare un reclamo formale al giudice sportivo per i fatti accaduti domenica 8 marzo allo stadio Città d’Arezzo. Al 25’ del primo tempo, l’arbitro Giuseppe Cifelli della sezione di Campobasso ammoniva Imperio Carcione per un fallo da lui commesso su Marchi, nei pressi dell’area di rigore: sei minuti dopo, lo stesso centrocampista amaranto si vedeva esibire per la seconda volta il cartellino giallo dal direttore di gara. Non il conseguente rosso. Riccardo Maspero, allenatore del Pavia, chiedeva subito spiegazioni all’osservatore arbitrale vicino alla sua panchina: nemmeno l’intervallo chiariva la situazione e l’Arezzo tornava in campo con gli undici giocatori effettivi.

A discolpa di Cifelli può essere allegata la tesi secondo la quale l’arbitro abbia ammonito, nel primo caso, non Carcione (l’autore del fallo), bensì Panariello, un giocatore relativamente distante dalla zona interessata. La partita terminava 1-1, col Pavia che trovava la via del pareggio allo scadere dei minuti di recupero: ma questa partita è tutt’altro che finita. “Tutti si sono accorti dell’errore, anche i giocatori dell’Arezzo” commenta Maspero cui fa eco Capuano, mister amaranto: “Non ho visto nulla ma se vogliono rigiocare la partita sono pronto anche stasera”.

Quid iuris? Quali sono le conseguenze regolamentari? Il giudice sportivo può disporre il rifacimento della gara, annullando l’1-1 uscito dal campo, solo se l’arbitro Cifelli ammetterà l’errore in procedendo commesso nel primo tempo di Arezzo-Pavia. La sentenza è prevista entro sabato 14 marzo ma Londrosi, direttore sportivo dei pavesi, anticipa: “Siamo una società elegante, che non ha mai protestato con gli arbitri, nemmeno quando hanno designato uno di Bassano del Grappa per la nostra prossima sfida col Pordenone. Nel caso in cui il ricorso dovesse essere respinto, adiremo il giudice comune per il reato di falso in atto pubblico”.