Un plebiscito di esultanze e commenti gioiosi ha accolto il sorteggio che ha definito l’avversario del Napoli negli ottavi di Europa League. La Dinamo Mosca non ha affatto intimidito i vari addetti ai lavori e ha sancito un unanime verdetto: rivale decisamente abbordabile, Napoli ampiamente favorito. Per dirla in altri termini, rimanendo sempre nei limiti dell’etica e del buon gusto, Napoli fortunato.
Ma siamo davvero sicuri sia così? Lungi da me smontare la sopracitata tesi perchè vicino all’ambiente campano, tutt’altro. Il mio interesse verso il Napoli Calcio è vicino allo zero. Mi fa molto dispiacere, invece, il diffondersi di commenti intrisi di pregiudizi e decisamente superficiali sulla Russian Premier League e i suoi club. Lì sta il punto: si può dire che il Napoli è favorito (opinione rispettabile anche se magari non totalmente condivisibile), mentre è meno corretto affermare che il Napoli possa giocare anche con le riserve. Questo perchè la tesi della mediocrità della Dinamo Mosca non può essere sorretta da alcuna argomentazione plausibile.
Come mai mi permetto di esaltare la Dinamo Mosca? Sono tre le ragioni principali, analizzate in maniera molto schematico: perchè al momento è la seconda squadra di Russia (lo dicono le prestazioni e la classifica, con i moscoviti potenzialmente davanti al CSKA), perchè è figlia di un progetto serio, sensato e che sul campo sta dando i suoi frutti (l’esatto contrario dello Spartak Mosca), e perchè ha una rosa di indiscussa levatura. Davvero gente come Valbuena, Kuranyi, Ionov, Kokorin, Zhirkov e Denisov (per dirne soltanto alcuni) sono calciatori scarsi?
Nonostante la lunga pausa invernale, che poteva intorpidire una Dinamo reduce da uno splendido girone di coppa concluso con 18 punti, la squadra moscovita ha impressionato soprattutto per come ha ottenuto i due 3-1 casalinghi con Anderlecht e Ufa. Con i belgi il gol subito avrebbe mandato in confusione la Dinamo di qualche anno fa, mentre in campionato, contro una squadra di tutto rispetto (leggetevi l’undici titolare dei Bashkiri e poi ne riparliamo) e la testa, anche inconsciamente, al Napoli, ha fornito una prova di forza imbarazzante.
Valbuena in Russia si è adattato subito, cosa non scontata per gli stranieri, pur talentuosi come lui. Kuranyi, che a giugno potrebbe lasciare il posto a Gignac, ha costruito un’intesa perfetta con Kokorin e i trequartisti Zhirkov e Ionov aggiungono ulteriore linfa alla fase offensiva con i loro inserimenti continui. L’unico reale punto debole può essere individuato nella coppia di centrali difensivi: Douglas e Samba sono molto forti fisicamente, abili nel gioco aereo, ma soffriranno molto la velocità dell’attacco italiano. Occhio però al valore aggiunto di questa squadra, il tecnico Stanislav Cherchesov; le ottime esperienze con Terek e Amkar lo avevano bollato come allenatore da provincia, complice anche le figuracce ottenute con lo Spartak nell’estate del 2008, lui invece ha saputo prendersi una grossa rivincita credendo nel progetto Rotenberg.
Ovviamente sarà il campo a decidere chi meriterà il passaggio del turno e tutti i discorsi dei giorni precedenti lasciano il tempo che trovano. L’ unico avvertimento che vorrei infondere ai temerari che si sono cimentati nella lettura di questo articolo è il seguente: mai sottovalutare un avversario, soprattutto su basi argomentative errate.