Al rientro dopo tre mesi di pausa lo Spartak si scioglie alla distanza e viene schiantato in casa dal Krasnodar, guidato proprio da Roman Shirokov, calciatore di proprietà dei moscoviti.
Krasnodar bestia nera dello Spartak-Dopo due 4-0 di fila tra le mura amiche la squadra di Oleg Kononov si è tolta lo sfizio di insegnare calcio anche sul prato della nuovissima Otkrytie Arena. E’ la prima sconfitta in questo stadio per lo Spartak, unica certezza in una stagione, come tutte quelle dell’ultimo decennio, segnate da delusioni e fallimenti. La differenza con una diretta concorrente per l’Europa League (anzi, in casa Spartak dicono di puntare addirittura al titolo) è stata palese; dopo un primo tempo equilibrato è bastata una accelerata ospite per tramortire i padroni di casa. La difesa è una costante, in negativo, delle varie gestioni che negli anni hanno provato a fare qualcosa di buono al club più titolato di Russia: diagonali sbagliate, posizioni irrazionali ed errori davvero da principianti. L’occasione che ha portato un quattro contro zero e a un gol facile sbagliato da Ari sullo 0-3 è la prova lampante di una squadra che fa la voce grossa in fase di mercato e di offseason, ma che alla fine sul campo raccoglie soltanto umiliazioni.
Shirokov e il Krasnodar, un binomio perfetto- Era il grande ex della partita, Roman Shirokov, tornato in prestito alla squadra neroverde dopo sei mesi abbastanza controversi allo Spartak. Le sue giocate hanno accesso il gioco offensivo del Krasnodar, nel quale l’ex Zenit si inserisce alla perfezione senza alcun tempo di adattamento, regalando così ulteriori frecce nel già ricco arco di Kononov. In sala stampa gli hanno chiesto cosa si provasse a battere lo Spartak e lui, con la schiettezza che lo contraddistingue ha risposto: “Non è una cosa così speciale, l’ho già fatto più volte…”. Lui continua a dire che a giugno tornerà a Mosca ma davvero è la scelta migliore per tutti?
La gioia di Ari e il volto cupo di Fedun- Non c’è solo Roman Shirokov tra gli ex che festeggiano; il brasiliano Ari è un altro dei protagonisti del successo odierno del Krasnodar, nel quale realizza anche un gol splendido, quello del provvisorio 0-2. “Per me segnare allo Spartak vuol dire tanto” afferma l’attaccante; “Ora però dobbiamo continuare su questa squadra per ottenere un posto in Europa. Rilassarci sarebbe deleterio, quanto ingiustificato”. Sorride meno Leonid Fedun, presidente dello Spartak. Dopo il caso Rabiner, con il noto giornalista di Sport Express non accreditato per la sfida a causa di alcuni articoli mal digeriti dal patron biancorosso, il risultato odierno ha gettato ulteriori ombre sull’operato di Yakin. “Non abbiamo giocato male, ma si è visto che al momento il Krasnodar è più forte di noi” ha detto il presidente, “Shirokov? Non ha fatto nulla di speciale. Il problema si è rivelato ancora Ari, che quando gioca contro di noi si esalta sempre. Yakin? E’ impossibile giudicare un allenatore su una partita, aspettate qualche settimana. Granat? Il nostro obiettivo è di avere in futuro una linea difensiva composta soltanto da russi”. Se Fedun dice di aspettare, le bandiere non la pensano così. Egor Titov, giocatore dello Spartak fino al 2008 ha affermato, in maniera laconica: “Penso che tutti abbiano capito che Yakin sia inadatto”; dello stesso parere Mostovoy e Buvnov. L’inverno aveva soltanto nascosto i problemi dello Spartak, subito riapparsi alla prima uscita. La colpa non può essere attribuita unicamente a Yakin, basti vedere i tanti allenatori mangiati da Fedun negli ultimi anni, ma i casi Dzyuba e Shirokov sono stati gestiti malissimo, privando la squadra dei suoi due calciatori più forti. Una tifoseria come lo Spartak e uno stadio come la Otkrytye Arena non meritano tutto questo.
SPARTAK MOSCA-FK KRASNODAR 1-3 60′ Pereyra, 64′ Ari, 71′ Akhmedov, 89′ Promes (S)