Milan, in estate l’ennesima rifondazione

Un’altra annata deludente: i tifosi non ne possono più di aspettare e vivere di ricordi, la dirigenza cerca di fare quello che può con i fondi a disposizione. Ma una squadra costruita con prestiti e parametri zero difficilmente può raccogliere risultati positivi.
Quella che si prospetta quindi è un altro punto di (ri)partenza, un’altra estate di buone intenzioni, di paventata programmazione e di dichiarazioni più o meno altisonanti. Al tifoso deluso viene giustamente da chiedersi se sarà la volta buona, abituato da troppo tempo a prestazioni e posizioni che non competono a una società gloriosa come il Milan.
Forse la dirigenza ha finalmente recepito il messaggio, come dimostrano anche i passi importanti mossi in direzione stadio di proprietà. Basta mosse casuali, bisogna avviare un progetto che possa portare ad un ciclo vincente.

Primo tassello, l’allenatore. Inzaghi ha deluso, il pubblico rossonero cerca di ignorare la sua parentesi sulla panchina rossonera (perchè è inevitabile che di parentesi si parlerà, a fine stagione) e preferisce ricordarlo per le imprese dentro il rettangolo di gioco piuttosto che per le scelleratezze a bordo campo. Spazio ai vincenti: Conte il sogno proibito, Klopp l’idea esotica e Sarri l’uomo venuto dal nulla. I primi due non hanno bisogno di presentazioni, mentre il tecnico dell’Empoli sta dimostrando in questa stagione che anche nel nostro campionato è ancora possibile insegnare il bel calcio.
Rivoluzione sarà anche in campo: Diego López ha il posto garantito, per prestazioni e carisma; davanti a lui un De Sciglio da rilanciare, Abate, Bonera e i nuovi arrivati Paletta e Antonelli. A centrocampo sono possibili l’addio di de Jong, sempre più attratto dalle sirene inglesi di Manchester, e l’arrivo di Baselli, che da tempo piace ai rossoneri. Sicuramente confermati Bonaventura e Ménez, resta invece in forse la permanenza di Destro: l’attaccante comporterebbe un esborso importante e dovrebbe quindi convincere il Milan di valere questa spesa. Non è escluso che i rossoneri, eventualmente, si siedano al tavolo delle trattative con la Roma per discutere un rinnovo del prestito, così da poter valutare più approfonditamente il giocatore.

Molti addii, poche ancora le certezze sui nuovi innesti ma l’idea di voler affidare la squadra ad un allenatore di carattere e con le idee chiare è sicuramente un segnale forte, una dimostrazione del fatto che il Milan si è stufato di non vincere e vuole tornare al suo posto tra le grandi.

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Alessandro Rutar