Ribéry: “Resterò a Monaco anche al termine della carriera, la Francia mi ha deluso”
È un Franck Ribéry più deciso che mai quello che ha parlato in un’intervista alla Bild. Il giocatore del Bayern Monaco ha rilasciato parole pesanti contro la Francia, dichiarando di non voler più tornare nel Paese dove è nato. Il fatto da cui nacque tutto avvenne prima dei Mondiali in Brasile, quando Ribery chiese di poter farsi curare un problema alla schiena dal medico della squadra bavarese Müller-Wohlfahrt e la Federazione francese gli negò il permesso. Ad agosto poi, arrivò l’annuncio del ritiro dalla Nazionale.
Ecco le parole di Ribéry sul caso: “Sono deluso. Sono davvero deluso per quello che è successo prima dei mondiali. Per due anni ho fatto di tutto per arrivare in Brasile. Nelle qualificazioni ero quello con più gol e più assist (5 reti realizzate, ndr). La Francia era in Brasile grazie a me. Ma tutto questo è passato”.
Il campione del Bayern Monaco però non si è fermato qui e ha rivelato anche le sue intenzioni future: “Voglio prendere la cittadinanza tedesca. Credo che resterò a Monaco anche al termine della carriera. Lo faccio per la mia famiglia. Viviamo e condividiamo la mentalità tedesca. I miei figli vanno bene a scuola e hanno amici di qui, mia figlia Hiziya mi prende in giro per il mio tedesco. Mio figlio Saif è nato qua, potrebbe perfino giocare per la nazionale tedesca. Sinceramente me lo auguro. Mi alleno con lui tutti i giorni in giardino, ha un sinistro fantastico, come quello di Robben, per questo forse voglio così bene ad Arjen”.
Infine, Ribéry non ha risparmiato un attacco neanche a France Football: “Hanno scritto che guadagno 14,8 milioni l’anno? Ma che ne sanno loro? Sono stupidaggini, idiozie. Il fatto che guadagni tanto è vero, ma mi dà fastidio che la gente pensi ‘Ribery ha un nome, non ha problemi ad avere qualche milioncino in più’. In realtà non è mai stato facile. Io ho lottato per arrivare così in alto. Sono partito dal basso. E non è nemmeno facile restarci in alto. Ogni giorno ti devi impegnare al massimo come professionista. Solo la mia famiglia sa quanto mi impegno e quanto è faticoso“.