Si è parlato tanto, forse troppo, del benedetto ranking Uefa. Tra realtà e presunte tali (perché si è spesso fatta tanta, troppa confusione su questo argomento) c’è comunque la possibilità che le italiane lavorino bene sotto questo aspetto, e dopo il successo della Juventus martedì sera sul Borussia, in cinque, stasera, hanno l’opportunità di proseguire su questa linea, e mettere in cascina punti utili a rendere orgogliosi tutti coloro che tengono a cuore l’argomento.
Sarcasmo a parte, è un discorso, quello sul ranking Uefa, a cui bisogna sempre tenere un occhio di riguardo, perché di recente abbiamo perso un posto nella Grande Europa, e recuperarlo è tutt’altro che semplice. Di certo, la situazione di mediocrità – a livello gestionale, vedere caos Parma, gli stadi vuoti e i vari calciopoli e calcioscommesse – che vive il nostro calcio non aiuta di fatto le nostre a eccellere in Europa; vedere per esempio le difficoltà che la nostra migliore, la Juventus, vive appena mette il naso fuori dai nostri confini, nonostante quest’anno la cura Allegri sembri dare più frutti rispetto a quella Conte; vedere, poi, il flop giallorosso in Champions, nonostante l’ottimo avvio con il Cska all’Olimpico: è bastata la bastonata bavarese per rendersi conto di tutti i propri limiti, e attuare un harakiri clamoroso, che sta di fatto avendo conseguenze anche nell’italico cammino. Roma che adesso potrebbe urlare il proprio nome nell’Europa dei piccini, la League, anche se la testa manca sia in Garcia che nei suoi ragazzi, ora come ora. E questo è piuttosto preoccupante, perché è palese che manchi qualcosa in termini di convinzione nei giallorossi, ma l’impressione è che il tecnico non sappia neanche come fare per risolvere la spinosa situazione. Bisogna vincere, quello sicuramente: vittorie porterebbe morale, e tutto sarebbe più facile, nonostante un mercato che doveva risolvere qualche problema e invece di problemi ne ha aggiunti (perché dare via Destro per prendere Doumbia… veramente, neanche dopo una notte da leoni).
Comunque sia, la Roma deve vincere, così come devono farlo Napoli, Fiorentina, Inter e Torino. Le prime tre possono riuscirci (gli azzurri sono nettamente superiore al Trabzonspor, i ragazzi di Mancini hanno tutt’altra qualità di un Celtic sempre combattivo, la Viola viene da un buon pareggio a White Hart Lane); il Toro, ecco, è quella che rischia di più in casa dell’Athletic Bilbao. Ma può farcela. Anzi, deve farcela. Perché dopo la Juventus, altre cinque possono andare avanti e incrementare il blasone europeo del nostro calcio, ora come ora non proprio ai massimi livelli. In cinque per la gloria, sì. In cinque per andare più avanti possibile in Europa League. Per vincerla? Non in cinque, magari giusto un paio. In cinque, però, anche per il ranking, stasera. Sì, anche per quel benedetto ranking.