Due partite che avrebbero potuto cambiare la stagione delle interessate, due bellissimi incontri che hanno contrapposto emozioni e voglia di prevalere sui rivali (il derby della Lanterna) contro il talento e l’ambizione di un ottavo di finale della Champions League. Alla fine, però, nel primo incontro le due formazioni genovesi si sono suddivise equamente la posta in palio, dopo una partita bella e avvincente fatta di pochi lampi e tanti errori, soprattutto sotto porta; per quanto riguarda la Juventus, invece, per sapere il verdetto toccherà aspettare altre due settimane. Però quel gol preso dopo il vantaggio di Tevez, propiziato da uno scivolone di Chiellini, complica e non poco le cose. Allegri lo aveva detto che sarebbe stato necessario non prendere gol per volare a Dortmund più sereni, e anche ripensando solo alla partita di ieri non sarebbe stato male giocare tutto il primo tempo con il Dortmund costretto a segnare almeno un gol, provando a ripartire in contropiede e sfruttare le tante debolezze della formazione ospite. Difficile ma non impossibile, la differenza la farà la testa quando, per forza di cose, i bianconeri si ritroveranno sotto pressione.
Partiamo proprio da qui: il Borussia Dortmund è una squadra molto forte, nonostante la classifica nella Bundesliga dica diversamente. Reus è un giocatore di livello mondiale ed è affiancato da ottimi giocatori come Aubameyang e Immobile, con Mkhitaryan a fungere da trequartista puro. Gundogan è un mio pallino da tempo, ma la difesa è lontana parente da quella che teneva botta contro le grandi d’Europa nel 2013. Hummels, al rientro da un infortunio, è apparso molto lontano dalla migliore condizione e questo ha pesato molto nell’economia della sfida, perché un difensore forte mentalmente e fisicamente non avrebbe mai fatto passare quel cross che, successivamente, Morata ha trasformato nel secondo vantaggio bianconero. Quell’errore di Chiellini, però, costringerà la Juventus a compiere un’impresa per strappare un pass per i quarti di finale a Dortmund, in uno degli stadi più caldi d’Europa: sarà fondamentale segnare, magari nel primo tempo, per mettere pressione psicologica agli avversari e costringerli a scoprirsi. esponendo la propria debole difesa agli attacchi della squadra di Allegri.
Chi dovrà farsi perdonare a lungo, oltre a Chiellini, è Roncaglia. Il difensore argentino, esattamente due minuti dopo aver festeggiato il vantaggio rossoblù a opera di Iago Falque, con una ingenuità colossale ha servito su un piatto d’argento la palla del pareggio a Eder, apparso in forma smagliante, probabilmente, migliore in campo della Sampdoria insieme a Viviano. Un derby bellissimo nel primo tempo, ricco di intensità e belle giocate, ma che ha visto molti protagonisti spegnersi sul più bello, ossia quando si è trattato di mettere il pallone alle spalle del portiere avversario. Prima Okaka e poi Obiang hanno spento le possibilità di vittoria blucerchiata, dopo che Acquah – nella prima occasione – aveva dimostrato di non essere solamente un giocatore di quantità: per quanto riguarda il Genoa, invece, quella parata di Viviano all’ultimo secondo se la ricorderanno ancora a lungo, probabilmente per molti Derby, dopo che Bertolacci aveva iniziato la serata degli errori spedendo sopra la traversa da pochissimi passi. Ai punti, probabilmente, il risultato è stato giusto e dopo giorni di polemiche i cittadini genovesi hanno potuto ammirare un derby bello come non si vedeva da tempo.