Dopo il rinvio della gara tra Parma e Udinese, abbiamo deciso di sentire Nicolò Fabris, direttore di ParmaFanzine.it, per cercare di capire cosa sta succedendo in questo ore a Parma.
Intanto grazie per averci dedicato il tuo tempo. Partiamo con il botto: partita rinviata, stipendi non pagati, promesse di bonifici. Cosa sta succedendo realmente a Parma?
La giornata di oggi ha probabilmente sancito il punto di non ritorno del Parma. Giampiero Manenti, da quando si è insediato, ha sempre fatto molte promesse, dal pagamento degli stipendi al salvare la società. Questo purtroppo non è mai accaduto, anzi ora il comportamento del presidente è cambiato ed è passato dal romantico “Non preoccupatevi” all’uscire dalle porte secondarie per non affrontare giornalisti e tifosi.
La fiducia in Manenti quindi è finita?
Credo che il rinvio della gara tra i crociati e l’Udinese sia veramente l’ultima occasione per Manenti. La prefettura infatti aveva dato il via libera a giocare a porte chiuse visto la mancanza di steward, ma è stata la Lega a impedire questo (Tavecchio ha parlato di condizioni economiche e ambientali che non consentano il proseguimento dell’attività sportiva, ndr). Il problema comunque rimane visto che se la società Parma non ha soldi per garantire il normale svolgimento di una gara casalinga, per la trasferta di Genova, della settimana prossima, ci saranno i soldi? E fra 15 giorni? In questo momento ci sono sinceramente ben poche rassicurazioni.
Oggi dunque è la prima volta che la Lega Calcio si è espressa in modo significativo verso questa situazione. Ha anche lei qualcosa per cui essere imputata?
Sicuramente si è svegliata troppo tardi. Il Parma ha cambiato ben 6 presidenti nel giro di un mese, addirittura Doca è stato presidente per sole 4 ore, una cosa senza precedenti. Quindi mi chiedo dove erano gli organi di controllo in quei momenti. Credo che questa situazione sia una sconfitta sia della Lega Calcio che di tutto il sistema calcio italiano.
Facciamo però un passo indietro. Qualche mese fa Ghirardi è stato ospite a Sky, nella trasmissione Calciomercato, dove dichiarava che il Parma era una società in salute e che l’unico motivo per cui lasciava era la mancata concessione della licenza per l’Europa League. Come siamo passati da un mancato pagamento di 280 mila euro a un buco da oltre 95 milioni di euro?
I motivi sono molteplici anche se in primis ci sono certamente la gestione di Ghirardi e di Leonardi. Dall’incredibile numero di giocatori acquistati (si parla di oltre 300 trasferimenti anche se il direttore sportivo né certifica 160) a scelte quantomeno azzardate. Di certo la gente di Parma non si scorderà mai le parole dell’ex presidente che, durante la trasmissione, ha esclamato “I tifosi mi ringrazieranno”. Diciamo che non la pensano proprio così…
Quindi nella coppia Ghirardi-Leonardi può essere identificato il colpevole?
Non solo secondo me. Come già accennato in precedenza mi chiedo come una società possa accumulare così tanti debiti in un breve lasso di tempo. A giugno il Parma non ha ottenuto la licenza Uefa per una cifra intorno ai 280.000 euro mentre adesso il “buco” è di oltre 95 milioni di euro. C’è qualcosa che non torna.
Oltre a loro vorrei mettere nel calderone anche la stampa, facendo anche autocritica, che non ha mai saputo cogliere i segnali di allarme che questa situazione sembravano chiari.
Passando alla situazione dei giocatori e dei dipendenti. Come stanno vivendo queste giornate?
Quello che mi preme sottolineare è la grande correttezza dei giocatori. Tutti, ma proprio tutti, hanno messo il bene della società davanti al loro stipendio. Anche i giocatori in prestito vogliono che una società che porta con sé una storia importante venga salvata. Lucarelli è quello che ci ha sempre messo la faccia, il primo a presentarsi davanti ai giornalisti o ai tifosi per spiegare in qualche modo la situazione. Oltre che un gran capitano, si sta dimostrando un grande uomo. Certo che se la situazione non migliora in tempi brevi (il 12 marzo il presidente Manenti deve presentarsi per l’istanza fallimentari, ndr) il passo è la messa in mora della società.
Oltre ai giocatori non bisogna dimenticare i “semplici” dipendenti del Parma. Onesti operai che con mille euro al mese riuscivano a mantenere le loro famiglie e che ora si ritrovano con un pugno di mosche in mano. Se poi si viene a sapere di Ghirardi che sorseggia Champagne in quel di Carpenedolo…