Caos Parma, a rischio la partita contro l’Udinese

Situazione disastrosa in casa Parma. Nelle casse dei ducali non ci sarebbero nemmeno le risorse necessarie per organizzare la partita di domenica prossima al Tardini contro l’Udinese.

Oggi, a Parma, dovrebbe esserci un vertice del Gruppo Operativo Sicurezza formato dagli uomini della Questura, dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco, per capire se ci siano o meno la possibilità di scendere in campo domenica prossima. Non dovessero esserci le condizioni per pagare gli steward, l’azienda che fornisce l’energia e il personale delle ambulanze, sarebbe inevitabile lo 0-3 a tavolino.

Manenti continua ad assicurare che la situazione è sotto controllo e che, nel giro di breve tempo, tutto verrà regolarizzato, ma per ora nessuno ha visto ancora visto i soldi degli stipendi. La Lega starebbe cercando il modo per garantire la credibilità del campionato, cercando una soluzione tampone che permetta alla squadra di concludere la stagione in corso: potrebbe essere quella di anticipare parte del “paracadute” che spetta alle squadre retrocesse.

Intanto è arrivata la conferma del capo della Procura di Parma, Antonio Rustico: presentata l’istanza di fallimento, udienza convocata il 19 marzo. I debiti del Parma con l’erario ammontano a 16 milioni e 746mila euro, così divisi: 8 milioni e 443mila per redditi di lavoro dipendente e 7 milioni e 218 mila di Irap. Entro il 12 marzo, la società ha la possibilità di salvarsi pagando la cifra complessiva, altrimenti si procederà con il fallimento e l’ipotesi di reato sarebbe quella di bancarotta fraudolenta. Se il Parma dovesse fallire, la società andrà all’asta: quando verrà acquistato nuovamente il titolo sportivo, si potrà ripartire dalla Lega Nazionale Dilettanti.

Quindi il problema non è ovviamente relativo solo alla partita contro l’Udinese, ma riguarda il futuro a lungo termine del Parma.