Pari e patta

Il Chelsea di José Mourinho strappa un pareggio importantissimo in vista del ritorno a Stamford Bridge, negli ottavi di Champions League contro il Paris Saint-Germain. Una vittoria tipica per l’allenatore nativo di Setúbal che, con la solita partita attenta e ordinata, è riuscito a portarsi in vantaggio con una giocata insolita, una combinazione fatta solo da difensori ma che ha permesso a Ivanovic di realizzare la rete del momentaneo vantaggio. Che questo possa essere l’anno buono per portare la Coppa a Londra? La concorrenza è molto forte e, in passato, il Chelsea ha dimostrato di essere fragile proprio quando il gioco entrava nel vivo, ossia dalla semifinale in poi.

L’impressione, però, è che il portoghese abbia a disposizione una squadra cucita per le proprie esigenze. Una difesa solida, non composta da fenomeni di primissimo livello ma da giocatori di esperienza internazionale, che non tirano mai indietro la gamba e che non sembrano soffrire più di tanto la pressione. Un centrocampo robusto e operaio ma con l’uomo di qualità, Fabregas, che può nascondere le incertezze di Matic e Ramires in fase di possesso palla, sempre con la carta Oscar pronta dalla panchina; in particolare, però, Mourinho dispone di esterni veloci, tecnici e capaci di sfruttare le ripartenze, aiutati magari dall’opportunismo di Diego Costa sotto porta. Tutte analogie che ripensando a Porto e Inter fanno ben sperare, almeno dalle parti di Londra.

E’ vero, il Chelsea non ha speso poco per regalare all’ex tecnico nerazzurro una squadra adatta ai palcoscenici più alti, però se riesci a vendere David Luiz a quelle cifre non puoi non ritenerti soddisfatto anche sotto questo punto di vista. Colui che potrebbe fare la fortuna dei londinesi, però, difende la porta e si chiama Courtois: secondo soltanto a Neuer nella mia personalissima classifica dei numeri uno, il belga ha dimostrato davvero di avere numeri da campione, il tutto a soli 22 anni. L’investitura più importante è arrivata direttamente dal suo allenatore che, nel post partita, ha riferito ai microfoni che il suo portiere ha salvato il risultato, compiacendosi però dei primi 45 minuti della propria squadra. Perché tutto questo ottimismo dopo una prova opaca, vi starete chiedendo voi? Perché se Mourinho riesce a strappare un risultato positivo anche quando la sua compagine tentenna e non gioca bene, vuol dire solo una cosa: l’Europa deve stare attenta.
Da uno stile di gioco all’altro, anche Guardiola si è dovuto accontentare di un pari. Un pari molto meno prestigioso di quello del collega portoghese, un pareggio che sicuramente non avrà reso felici i tifosi bavaresi: uno 0-0 in trasferta significa, comunque, giocarsi tutto davanti ai propri tifosi e chi ha seguito quest’anno il Bayern Monaco sa benissimo quanto sia devastante, in Baviera, l’armata dell’ex tecnico del Barcellona. Però quel pressing asfissiante, quel tentativo di rompere il gioco avversario da parte dello Shakhtar, alla fine ha premiato la squadra sfavorita sulla carta; ma questo modello di gioco sarà applicabile anche in trasferta, dove in alcuni momenti della partita le energie mentali verranno per forza di cose a mancare?
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Alessandro Lelli