Soncin dopo Pavia-Novara: “Un punto che vale una vittoria”
Se ti chiamano “Cobra” un motivo ci sarà. Specialmente dopo aver giocato oltre 400 partite tra i professionisti e segnato un allettante numero di gol. Andrea Soncin ha morso il Novara nel momento peggiore, quando allo scadere del primo tempo mancavano una manciata di secondi: ha preso le misure a una difesa tosta per ritagliarsi lo spazio utile per calciare e segnare. Più da sarto che da rettile. “Abbiamo dato una dimostrazione di forza davanti a una cornice di pubblico davvero splendida: siamo soddisfatti“. Poca enfasi per sé, tanto per il gruppo, a dimostrazione che il cuore è grande e il veterano può anche correre come l’ultimo arrivato: “Ho fatto l’ala destra nel finale, lo spirito di sacrificio aiuta i risultati: tutti, non solo io, abbiamo fatto qualcosa di più“.
Un cronista ricorda all’attaccante un vecchio adagio del maestro Nils Liedholm: in dieci si gioca meglio. Soncin sorride, non obietta ma aggiunge: “Vero, però si corre anche di più…“. Dopo tanta fatica la soddisfazione, allora, è doppia: “Abbiamo giocato a viso aperto per tutta la partita, come il Novara: siamo una squadra molto forte che ha trovato il pareggio in una sitauzione complicata. Vale quanto una vittoria. Qui ci sono le migliori qualità per poter ribaltare le partite, anche le più difficili come oggi“. Nessuna chiosa sui fischi del pubblico ospite al suo indirizzo: ordinaria amministrazione per il Cobra nato a Vigevano, a venti chilometri da Novara.