Ferretti, Cesarini e Abbate in coro: “Tutti devono fare i conti col Pavia”

Per Pavia-Novara vengono in mente le parole in musica di Giorgio Gaber: “Una triste giornata, non si muove una foglia, non c’è via di scampo…”. Pavia era permeata da un grigiore scoraggiante, immersa nella sua umidità da inverno pesante: una leggera pioggerellina bagnava le sciarpe e i cappotti di chi stava in fila per il biglietto. Diventava cupa, nera come la pece, quando la squadra ospite aveva il controllo assoluto della partita. Poi uno squarcio, un fulmine a rasserenare, a dare aria. Andrea Ferretti e la sua doppietta capace di mandare in visibilio il Fortunati: “C’è chi mi vuole togliere? Gli allenatori in tribuna mi fanno ridere! Io lavoro e cerco di fare del mio meglio“. Via un bel sassolino dalla scarpa anche se, va detto, il trequartista prima dei due gol era forse il peggiore in campo. “Il Novara ha sbloccato con un grande gol, siamo stati bravi a stare sempre in gare con la testa“. Qual è stato l’episodio che ha cambiato la gara? “L’espulsione di Rosso, anche se è contestabile perchè l’arbitro non lapoteva vedere dato che era coperto: credo che il tocco di mano fosse involontario“.

Gli fanno eco due compagni di squadra, seduti fianco a fianco (c’è anche Soncin, ndr) manco fossero delle matricole davanti a una commissione universitaria. Prende parola Alessandro Cesarini, con un incursione delle sue, palla al piede: “Quando attacchi e crei tante occasioni da gol si può anche concedere qualcosa: ottimi a pareggiare quando ormai in molti la davano per chiusa“. Alla fine lui, Matteo Abbate, il difensore centrale che deve fare scudo a Facchin, quello che c’è sempre nelle chiusure: “Sono partite che tutti quanti vogliono giocare: siamo sicuri che ogni squadra dovrà fare i conti con noi. Ci credevano morti, invece siamo ancora primi assieme a due grandi squadre“.