Viareggio Cup 2015, ultimo atto. L’annuale competizione giovanile, che si svolge principalmente in Toscana durante il periodo carnevalesco, decreterà lunedi il vincitore finale: a contendersi il titolo Hellas Verona e Inter, due squadre che tra l’altro militano nello stesso raggruppamento (il girone B) del campionato Primavera. Per i gialloblù sarebbe la prima affermazione nel torneo, mentre per i nerazzurri si tratterebbe del settimo sigillo complessivo.
A nostro avviso l’Inter parte, anche se leggermente, con i favori del pronostico: l’inserimento dell’astro nascente Federico Bonazzoli (quattro reti in 3 partite per lui) ha dato maggiore qualità a una rosa di per sé qualitativamente molto valida. L’Hellas Verona è da considerarsi una outsider della competizione, ma ha comunque dimostrato di saper battere avversari quotati. E, anche se l’Inter è nettamente avanti in campionato rispetto agli scaligeri, non va scordato che l’Hellas Verona ha conquistato i tre punti nell’unico scontro diretto.
Molte squadre, alcune anche poco considerate alla vigilia, hanno mostrato una buona qualità di gioco e sono andate avanti nel tabellone: si pensi ad esempio al Pescara, capace di battere nel girone eliminatorio la Roma e di arrivare fino ai quarti, superata solo dalla corazzata Inter; o al Cesena, che è riuscita a mettere dietro una squadra di valore come la Fiorentina; oppure all’Atalanta, che con caparbietà ha raggiunto i quarti rimontando il Toro e domandolo ai rigori.
Altre, che erano considerate come probabili protagoniste alla vigilia dagli addetti ai lavori, hanno deluso profondamente: su tutte il Milan detentore del titolo ma incapace di vincere alcun incontro, nemmeno quello contro i modesti australiani del APIA Leichhardt Tigers; oppure l’Empoli che, pur essendo uno dei migliori vivai nazionali, è sempre uscito sconfitto dalle tre gare disputate; e il Bari, protagonista indiscusso in campionato ma eliminato nella fase a gironi.
Ma il vero pollice verso va all’organizzazione del torneo. Non può rappresentare una scusante l’aver giocato in una stagione ricca di piogge e acquazzoni: lo stato della maggior parte dei terreni di gioco (soprattutto quelli in erba naturale) era a dir poco pietoso e lo spettacolo ne ha chiaramente risentito. L’emblema di ciò è rappresentato dallo Stadio dei Pini di Viareggio, una volta tempio indiscusso della finalissima, e oggi tristemente “sostituito” dall’Arena Garibaldi di Pisa. Una manifestazione che è giunta alla 67esima edizione e che in passato è stata il trampolino di lancio di tantissimi futuri campioni, merita di meglio: giocare su questi campi non aiuta a mettere in mostra le qualità tecniche di una squadra e, anzi, diminuisce vertiginosamente l’immagine stessa della competizione.
Il futuro, se si continuerà con questa linea di condotta, non sarà certo roseo: il Milan, nella persona del responsabile del settore giovanile Filippo Galli, ha già fatto intendere che difficilmente prenderà parte al torneo il prossimo anno. Una presa di posizione forte che non fa altro che mettere il dito su una piaga che non può più rimanere nascosta: va fatto qualcosa, e subito, affinché il Torneo di Viareggio torni a splendere e riemerga dal fango dei propri campi.