La Sampdoria e l’oro che luccica
Muriel, Correa, Muñoz, e soprattutto lui: Samuel Eto’o. Un mercato da doppio wow per la Sampdoria di Massimo Ferrero, che fa sognare ai tifosi e fa dire al suo presidente che, ora, insieme a Juve, Roma, Napoli e le altre big “Ci siamo anche noi”. L’arrivo di un giocatore leggendario come Eto’o, poi, ha portato al massimo il livello di euforia di una piazza che già sta vivendo una stagione esaltante.
Come il proverbiale “oro che luccica”, però, questo entusiasmo distoglie lo sguardo da alcune partenze eccellenti che alla lunga rischiano di influire sulla stagione dei blucerchiati. Impossibile non pensare a Manolo Gabbiadini, che ci ha messo poco a farsi apprezzare anche in una piazza importante come Napoli. Con le sue 7 reti nel girone di andata, gli assist e l’abilità da calcio piazzato, l’ex Bologna ha portato da solo il 50% del bottino della banda Mihajlovic. La sua è stata una partenza quasi paradossale vista la facilità con cui la Samp l’ha lasciato andare, benché il suo cartellino ai tempi fosse a metà con la Juventus. Muriel, Eto’o e Correa, sulla carta, sono rimpiazzi più che degni, ma che al momento non garantiscono un rendimento paragonabile a quello di Gabbiadini. Il colombiano è infatti alla prese con guai fisici, mentre per il talentino Correa vale la solita regola del “tempo di inserimento” nel campionato italiano. Persino Eto’o non può considerarsi quello di un tempo, al punto che Mihajlovic l’ha finora sempre fatto partire dalla panchina, per tacere di presunte incomprensioni dopo l’esordio del camerunense contro il Torino. Insomma, che i nuovi acquisti siano davvero in grado di riempire la voragine lasciata da Gabbiadini è ancora tutto da vedere.
Anche la partenza del capitano Daniele Gastaldello rischia di avere effetti negativi. Benché Mihajlovic, scegliendo spesso il tandem Silvestre-Romagnoli, gli avesse tolto il grado di “titolarissimo”, il numero 28 restava una delle colonne portanti della difesa e della squadra, per non parlare del suo ruolo nello spogliatoio. Con lui in panchina, la difesa blucerchiata (la terza del campionato prima della disfatta di Torino) era a volte meno impenetrabile del solito. Del suo carisma e della sua esperienza beneficiava anche il talento di Romagnoli, che in Gastaldello trovava il compagno di reparto ideale. Con Muñoz insieme al difensore della Roma, la difesa ha infatti ballato parecchio nel primo tempo contro il Sassuolo nell’ultima giornata, per poi trovare maggiore stabilità nella ripresa con Coda, un altro nuovo acquisto arrivato “in allegato” a Muriel.
Insomma, il mercato di gennaio ha portato tanta qualità in casa Sampdoria, ma la squadra ha dovuto privarsi di alcuni dei suoi pezzi pregiati. I prossimi mesi ci diranno quale dei due piatti della bilancia sia il più pesante.