Davanti un un Gran Parque Central tutto esaurito va in scena il Clásico del Rio de la Plata che vale il titolo di questo Sudamericano Sub-20 e l’accesso diretto alle Olimpiadi del 2016. A conquistarlo è l’Argentina, che torna così a vincere questa competizione dodici anni dopo l’ultima volta.
L’Argentina ha a disposizione due risultati su tre, ma le cose per la squadra di Grondona si mettono subito male: al 7′ Amaral mette in area un pallone rasoterra insidioso, Batalla se lo fa passare sotto le braccia permettendo così a un Pereiro quasi incredulo per l’occasione capitatagli di appoggiare in rete il gol del vantaggio uruguaiano. La reazione dell’Albiceleste arriva e si materializza in maniera vincente al 36′, quando la difesa dell’Uruguay non spazza in modo deciso il pallone su un traversone dalla sinistra di Correa e Driussi può così battere a rete di prima intenzione riportando il risultato in parità e ammutolendo lo stadio.
L’Argentina parte bene nella ripresa e al 49′ Simeone fa da sponda per Correa, che lascia partire un sinistro dalla distanza che termina però abbondantemente a lato alla sinistra della porta difesa da Guruceaga. L’inerzia nella parte finale è tutta per la squadra di Grondona, che sfrutta l’ottimo momento per portarsi in vantaggio e chiudere i conti all’80′: Simeone serve in area Ángel Correa con un passaggio filtrante e il fantasista fa una cosa stupenda mandando al bar Ale con un tunnel dopo essersi girato su sé stesso e battendo poi Guruceaga con un rasoterra imparabile. Per l’Uruguay è una mazzata da cui è difficile riprendersi e allora finisce con l’Argentina che può festeggiare il suo quinto titolo (Paraguay 1967, Cile 1997, Argentina 1999, Uruguay 2003, Uruguay 2015), il primo da quello vinto nel 2003 sempre in Uruguay da Tévez, Mascherano, Cavenaghi e Zabaleta., che poi avrebbero vinto anche le Olimpiadi ad Atene nel 2004.
L’Albiceleste chiude anche con il capocannoniere del torneo, Giovanni Simeone con nove reti.Sono stati tanti però i protagonisti e ne parleremo in un articolo dedicato; un plauso va fatto a Mammana, spesso lontano dai riflettori ma autore di prestazioni sempre eccellenti e probabilmente miglior difensore della competizione, e a Correa, che solo sei mesi va veniva operato al cuore e adesso segna il gol decisivo per sollevare il trofeo al cielo. Vanno fatti gli applausi anche a un Uruguay che ha fatto veramente bene davanti ai propri tifosi e ha dovuto lasciare solo sul filo di lana il secondo posto alla Colombia dovendosi così “accontentare” di un pass per i Mondiali.
La Colombia rifila un sonoro 3-0 al Brasile e lo supera in classifica posizionandosi seconda e centrando così la qualificazione allo spareggio per andare alle Olimpiadi di Rio senza aver mai perso un partita nell’esagonale finale. Dopo un primo tempo equilibrato, la ripresa è un monologo della squadra di Restrepo: al 57′ Barrera sblocca il risultato avventandosi per primo su una respinta del portiere verdeoro Marcos; la Colombia insiste attaccando con più qualità sfruttando i tanti spazi lasciati liberi dai giocatori brasiliani e al 74′ l’attaccante di proprietà del Chelsea Joao Rodríguez mette in rete il primo pallone toccato neanche un minuto dopo il suo ingresso in campo, portando la sua squadra sul 2-0. La partita finisce di fatto qui perché il Brasile esce mentalmente dal campo e al 91′ Joao Rodríguez trova così la sua seconda gioia personale battendo senza problemi Marcos in un uno contro uno.
Si chiude nel peggiore dei modi il Sub-20 per la formazione allenata da Alexandre Gallo, che si piazza solo al quarto posto, l’ultimo utile per andare ai Mondiali in Nuova Zelanda, e sarà comunque presente alle Olimpiadi in quanto Paese ospitante. Ci sarà però tanto da lavorare per i verdeoro in vista dei prossimi impegni. Ottimo invece il torneo della Colombia, che, pur senza le individualità che le permisero di vincere il titolo due anni fa, ha fatto vedere un gran bel gioco in questo esagonale finale, e ha messo in mostra giocatori molto interessanti come Lucumí dell’América de Cali (assente per squalifica contro il Brasile) e Barrera del Junior de Barranquilla. Sicuramente non si può dire che non sia meritato il secondo posto per la squadra di Restrepo.
Infine, nello scontro per evitare l’ultimo posto ha la meglio il Perù, che archivia la pratica Paraguay in 24 minuti. La squadra di Genes sembrava poter fare molto di più dopo aver battuto l’Argentina nel girone eliminatorio, ma evidentemente quel successo si è rivelato più colpa dell’Albiceleste che merito del Paraguay. Semplicemente imbarazzante è stato l’approccio alla partita contro il Perù dell’Albirroja, che ha incassato al 6′ la rete di Peña, all 11′ quella di Cossío e al 24′ quella di Ugarriza facendosi così superare senza combattere dai ragazzi di Rivera.
L’unica nota positiva per il Paraguay è il gol di Sergio Díaz, promettentissimo attaccante classe 1998. Molto deludente invece il torneo di Sanabria, finito addirittura in panchina nelle ultime partite. Per il Perù è stata invece una chiusura onorevole, che ha permesso a una squadra che sulla carta non doveva neanche passare il girone di lasciare l’Uruguay con una vittoria nell’esagonale finale e con il quinto posto finale conquistato proprio a scapito del Paraguay.
I risultati della 5/a giornata dell’esagonale finale:
Paraguay-Perù 1-3 (6′ Peña (Pe), 11′ Cossío (Pe), 24′ Ugarriza (Pe), 85′ S. Díaz (Pa))
Brasile-Colombia 0-3 (57′ Barrera, 74′, 90’+1 J. Rodríguez)
Argentina-Uruguay 2-1 (7′ Pereiro (U), 36′ Driussi (A), 80′ Correa (U))
Classifica finale: Argentina 13, Colombia 9, Uruguay 8, Brasile 7, Perù 3, Paraguay 1.