Calciomercato, A volte ritornano

A dispetto di altri campionati quello italiano è il più trasformato dal mercato invernale, periodo in cui sbarcano in Serie A un sacco di giocatori, prettamente stranieri, e si rimescolano le carte con prestiti a ripetizione. Il calciomercato di quest’anno ha però avuto una forte caratteristica distintiva, quella dei ritorni. Si dice “A volte ritornano”, a volte in massa, come in questa occasione.

Tanti gli emigrati che ritornato in patria alla ricerca di nuova fortuna, dopo magari essersi arricchiti facendo i turisti in campionati più o meno competitivi oppure dopo aver assaggiato tornei e mentalità diverse per scelta. Se Diamanti, Gilardino, Etoo e Bocchetti sono rientrati dopo essersi ricoperti più d’oro che di gloria all’estero, altri come Cerci e Santon rientrano in Serie A dopo aver fallito la consacrazione estera e cercando di rilanciarsi.

C’è chi dice che si parte per ritornare, probabilmente sarà quello che in queste ore staranno pensando alcune minestre riscaldate, rivisitate e presentate come piatto forte della campagna acquisti vedi: Gilardino, Matri, Saponara e Santon. Per alcuni di questi ragazzi un ritorno alle origini sicuramente insperato e inaspettato, dopo il modo in cui erano stati ceduti a suo tempo. Quelli che invece non ritornano, sono i globetrotters delle magliette, collezionisti delle divise che amano cambiare look spesso e volentieri: Maxi Lopez, Borriello e Pinilla. Non possiamo poi dimenticare quelli che vorrebbero rientrare vedi Balotelli, Sneijder, Diakitè o Borini.

Tanti anche quelli che percorrono, invece, la strada inversa abbandonando la Seria A solo dopo pochi mesi, ripartendo per nuove avventure. Spacciati come colpi sotto l’ombrellone, sogni proibiti delle aste di fantacalcio estive, hanno invece lasciato lo stivale senza lasciare traccia. Torres, Marin e MVila erano approdati per far fare il salto di qualità alle loro nuove squadre, ma hanno clamorosamente toppato. Cosi come Almeida, Bamba e Jedvaj che hanno faticato a trovare spazio in campo nonostante le buone premesse.

Chissà che ne sarà invece dei nuovi volti come: Podolski, Strinic, Shaqiri, Brozovic, Doumbia, Varela, Suso, Salah arrivati con le stesse ambizioni di tanti altri predecessori. Nuovi arrivi con la medesima destinazione, ma con diversa motivazione. Chi per rilanciarsi, chi per consacrarsi e misurarsi in tornei più performanti, chi come esilio forzato visto la rottura con la società di appartenenza, chi in prestito per valorizzarsi e tornare più maturo e pronto.

Ma il calciomercato invernale è anche questo, imprevedibilità al servizio dell’improvvisazione. Tutti alla ricerca di rinforzi, squadre smantellate e ricostruite in un mese. Trasformazioni, metamorfosi calcistiche ad opera di presidenti, direttori sportivi e allenatori alla ricerca dell’ingrediente segreto per aggiustare la stagione.

E noi? Noi qui nel day after a riordinare rose e idee, a spiegare ai bimbi come mai nelle raccolte di figurine i giocatori hanno maglie sbagliate, a spiegargli che il nuovo video game di Natale ora è tutto da riaggiornare. Nel frattempo i nostri amici che presi dall’entusiasmo estivo avevano investito nella maglietta del nuovo bomber, la possono già regalare ai collezionisti, mentre le pubblicità devono cercare nuovi testimonial. Che disastro ragazzi, ma non buttate via niente, tanto con questo mercato a volte ritornano!!!!

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Francesco Filippetto