Le Giuliette d’Inverno

Con i sei gol rifilati al San Zaccaria il Verona Femminile si è laureato Campione d’Inverno con un punto di vantaggio sul Brescia Campione d’Italia: un grandissimo risultato per la formazione scaligera, da tempo all’inseguimento di grandi obiettivi e assente da troppo dai palcoscenici che contano, nazionali e internazionali.

La squadra di mister Renato Longega, da tempo alla guida delle veronesi, quest’anno pare davvero aver trovato la quadratura del cerchio: merito di pochi innesti oculati all’interno di un’ossatura già di valore che ha saputo valorizzare un’attaccante come Melania Gabbiadini mettendole di fianco un’altra attaccante prolifica e micidiale come Patrizia Panico, sua compagna di reparto della Nazionale, e un’altra giocatrice di sicuro valore come Tatiana Bonetti, il tutto supportato da un centrocampo che ha in Lilla Sipos e Sandy Maendly non solo due ottime costruttrici di gioco ma anche due terminali offensivi (ne è la prova la doppietta della magiara di pochi giorni fa).

Dietro questa incredibile trazione anteriore troviamo una difesa di qualità e che gioca quasi a memoria: il reparto, guidato alla perfezione dal portiere nazionale svedese Stephane Ohrstrom, può contare sull’esperienza di Claudia Squizzato e sulle doti tecniche di Michela Ledri, Cecilia Salvai e Federica di Criscio, con quest’ultima che non disdegna di bucare la porta avversaria.

Anche le seconde linee non sono da meno, a cominciare dal secondo portiere Ilaria Toniolo per proseguire con una difesa molto giovane, come testimoniano i 20 anni di Desire Marconi, per proseguire sulla qualità di Marta Carissimi e sulle doti in attacco di Silvia Fuselli. Tutte guidate dal talento di Renato Longega e dei suoi due vice, Fabiana Comin, ex calciatrice dal passato glorioso, e Giovanni Avesani, fino allo staff tecnico, composto dal preparatore atletico Davide Sganzerla, dal massaggiatore Domenico Perricone e dal medico Michele Merlini.

Il Verona finora non ha mai perso, collezionando in 13 partite 10 vittorie e 3 pareggi contro Firenze, Res Roma e Mozzanica, segnando 58 reti e subendone solo 12, parimenti divise tra incontri in casa ed incontri in trasferta: paradossalmente la squadra gialloblù ha segnato di meno in casa ma ha vinto di più, mentre il maggior numero di gol lontano dalle mura amiche non ha sempre portato a più punti. Le partite disputate dalle veronesi hanno nella maggior parte dei casi dai 4 gol in su, con una cifra pari o superiore a 7 in almeno 5 occasioni: numeri importanti per una squadra che vuole riprendersi nel campionato italiano il posto che sente suo.

In tutto questo elenco a tratti freddo e distaccato ci piace citare anche l’emozione che porta con sé il dodicesimo uomo in campo, ovvero il pubblico: l’altra metà del calcio femminile ha sempre avuto un buonissimo rapporto con il pubblico, che ha sempre assiepato i 3000 posti dello Stadio Comunale “AGSM Olivieri” di via Sogare per le gare di campionato e le tribune del Bentegodi per le gare di Women’s Champions League, fatto che dimostra quanto il calcio femminile a Verona sia una realtà integrata nel territorio e riconosciuta.

Mancano ancora 13 giornate per verificare se il Verona porterà a compimento il suo progetto oppure no: per ora ci limitiamo a complimentarci con le Reginette, anzi con le Giuliette, d’Inverno.

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Stefano Pellone