MP Istantanee racconta… Igor Protti, un trono in discesa
Nella ultracentenaria storia della Serie A, un giocatore ha stabilito un record particolare. Un primato senza dubbio invidiabile, ma al tempo stesso poco piacevole. È quello di Igor Protti, unico tiratore scelto retrocesso.
Prologo
Nato a Rimini il 24 settembre 1967, debutta giovanissimo nel calcio professionistico, proprio nella squadra della sua città. È la stagione di Serie C1 1983-84, Protti ha solo 16 anni. Dopo due stagioni in cui gioca solo 7 partite, viene acquistato dal Livorno: un sodalizio calcistico che, molti anni dopo, verrà riproposto con grande successo. In maglia amaranto Igor inizia a farsi conoscere, ed altrettanto durante la parentesi alla Virescit Bergamo. Rapido e sgusciante, arriva in Serie B al Messina e diventa uno dei più apprezzati attaccanti del torneo cadetto. Nel 1992 si trasferisce nuovamente, restando sempre al sud: la destinazione è Bari. Nelle prime tre annate somma 22 reti, supportando Sandro Tovalieri, nel migliore momento della carriera.
Il fatto
Si arriva al campionato 1995-96. Il Bari si è appena salvato al ritorno in massima serie, giungendo dodicesimo. Ma il miracolo sportivo è difficile da ripetere: la squadra di Fascetti lotta strenuamente a fondo classifica fino alla fine, trascinata soprattutto dalla insolita vena realizzativa di Igor Protti, promosso capitano. Durante il torneo segna con grande continuità, alla stregua di un bomber consumato. La sua immagine diventa quella della disperata rincorsa barese, sbarazzina come i suoi lunghi capelli al vento. È una lotta soprattutto con Atalanta e Piacenza, che alla fine si salvano, lasciando ai pugliesi la discesa in cadetteria insieme a Padova, Cremonese e Torino. Igor Protti somma a fine stagione ben 24 reti, che lo incoronano capocannoniere della Serie A a pari merito con Signori. Un exploit mai raggiunto da un giocatore retrocesso con il suo club. Un trono amaro, un trono in discesa.
Epilogo
Inutile dire che Protti rimase in massima serie, lasciando Bari – dopo 112 presenze e 46 reti – per la Lazio che lo acquistò per 7 miliardi di lire. In biancazzurro l’attaccante riminese vinse l’unico trofeo della carriera, la Supercoppa Italiana 1998, dopo un campionato in prestito al Napoli. Nel 1998-99 è alla Reggiana. A fine stagione torna al Livorno, 11 anni dopo. Incredibilmente, Protti rispolvera il fiuto letale dell’ultimo torneo barese. Dopo essersi laureato per due volte miglior realizzatore della C1 ed una volta della B, trascina i toscani allo storico ritorno in A in coppia con Cristiano Lucarelli. Proprio quella del ritorno nel massimo campionato è l’ultima della carriera. Nel 2007, Igor Protti viene insignito della cittadinanza onoraria sia di Bari che di Livorno. Insieme a Dario Hübner, è l’unico calciatore italiano riuscito a diventare miglior marcatore di Serie A, B e C1.