Lascia o raddoppia?
E’ il giocatore che, a suon di gol, sta decidendo forse in maniera definitiva la lotta scudetto tra Juventus e Roma. Le sue reti, una più bella dell’altra, unite alle giocate che amalgamano strapotere tecnico e fisico, lo stanno però portando virtualmente lontano da Torino: almeno questo lo dicono alcuni indizi, come il fatto che sia cercato dai club più grandi d’Europa, i quali possono offrire una cifra folle ai bianconeri e, tanto per gradire, anche un ingaggio doppio rispetto a quello che percepisce attualmente a Torino. Quanto sarà difficile resistere, in estate, alle sirene estere e alle tentazioni delle grandi d’Europa?
La maturazione completa non è ovviamente ancora arrivata, e ci mancherebbe altro. 22 anni da compiere nel prossimo marzo, il francese sta impressionando anche per i miglioramenti tattici e quella capacità d’inserirsi senza palla che, invece, sembra aver perso Arturo Vidal. Il cileno quest’anno, tra infortuni fisici e prestazioni sottotono, non sta replicando le mostruose stagioni passate, e inevitabilmente questo farà calare il suo valore di mercato, considerata anche l’età. Il rischio con il francese è inferiore perché ha solo 22 anni, ma un qualsiasi tipo d’infortunio muscolare grave andrebbe a macchiare una casella che, facendo gli scongiuri, al momento è vuota (almeno per quelli gravi). Ma in caso di partenza, sarebbe davvero così un dramma per la Juventus?
Probabilmente no, e lo dicono anche alcuni precedenti. La Juventus stessa cedette Zidane al Real Madrid, e reinvestì quei soldi in Buffon, Nedved e Thuram: non esattamente tre che sono passati inosservati a Torino. Lo stesso fece l’Inter con Ibrahimovic, nel 2009, quando accettò l’offerta mostruosa del Barcellona portandosi a casa anche Samuel Eto’o, poi decisivo nella vittoria dei cinque titoli nello stesso anno solare. In più il francese, pur essendo a mio parere il miglior centrocampista di questa Serie A, in Europa ha dimostrato ancora ben poco: a eccezione di quel gol contro l’Olympiacos, infatti, è lo stesso giocatore che l’anno scorso è stato in ombra nelle partite contro Galatasaray e Copenhagen. Per questo motivo quando sento parlare di 100 milioni per lui, onestamente, mi viene spontaneo il paragone con Kakà, Ronaldo e Bale. Il primo aveva vinto una Champions trascinando i propri compagni, sul secondo non credo servano commenti mentre il gallese, pur avendo poco da mostrare nel palmares, sfoderava triplette a San Siro trascinando il Tottenham nei piani alti dell’Europa League. E vista la tradizione del club, non esattamente un risultato da poco. Vogliamo parlare del Napoli, poi? Andato via Cavani, sono arrivati Higuain e Callejon che, a suon di gol, non hanno fatto pesare l’assenza del Matador. L’importante è saper reinvestire bene i soldi, non come fece il Milan dopo le cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva o l’Inter dopo la vendita di Balotelli.
E’ pur sempre vero, però, che il mercato spesso riserva delle sorprese strane: per maggiori informazioni chiedere al Chelsea, che si è ritrovato un tesoretto enorme nelle mani grazie a David Luiz. Per il momento, però, non possiamo esimerci dallo strabuzzare gli occhi per tutti i colpi che Pogba sta mostrando. Una personalità da campione quale è già al momento.