Si assottiglia ulteriormente la pattuglia di italiani ancora in gioco agli Australian Open 2015: se nel tabellone maschile figura ancora Andreas Seppi, nessuna delle italiane ha invece centrato l’obiettivo degli ottavi di finale. Le ultime speranze erano riposte in Camila Giorgi, 23enne marchigiana più volte identificata come la punta di diamante del movimento giovanile; il campo ha però premiato la sua avversaria, l’esperta Venus Williams che si è imposta in rimonta per 4-6, 7-6, 6-1.
Come spesso le accade, la Giorgi parte alla grande: il primo parziale è un condensato di velocità di esecuzione e spregiudicatezza, che diventa addirittura irriverenza quando la si vede rispondere alle seconde dell’americana quasi un metro dentro il campo. Nel secondo parziale la partita diventa anche godibile: Venus inizia a lavorare maggiormente la palla per provare a disinnescare i colpi micidiali della Giorgi, che per tutta risposta si porta prima sul 4-2 e poi va a servire per l’incontro sul 5-4. A quel punto la solita frenesia dell’italiana, pungolata dall’esperienza della sua avversaria, finisce per avere la meglio: la Williams recupera lo svantaggio e si porta sul 6-5, dove Camila è brava ad assicurarsi almeno il tie-break. E qui la Giorgi esce dal match: due punti molto sfortunati e una grossa ingenuità le costano il secondo set e l’intero incontro, poichè nel terzo parziale l’americana gestisce il gioco con saggezza e non si lascia più irretire dalla sua avversaria chiudendo 6-1 in scioltezza.
A fine gara la Williams si unisce al coro di complimenti per l’azzurra: “Ha un potenziale da top 10, ha un grande gioco, aggressivo. Sta salendo nel ranking, più gioca più impara. Deve gestire la pressione, una delle cose più dure da imparare”. Certo, contro Venus Williams si può perdere, anche a 34 anni rimane una tennista difficile da affrontare: ma iniziano a diventare un po’ troppi gli incontri persi per ingenuità evitabili (i doppi falli sono sempre troppi) e dopo aver mostrato superiorità sul piano del gioco.
Supera il turno anche Serena Williams in un incontro a due facce. Nel primo set la sua avversaria Svitolina la mette alla corde: il 6-4 con cui l’ucraina si porta in vantaggio non rende abbastanza la difficoltà nei movimenti e nel trovare il feeling con il campo patite dalla campionessa statunitense. Nel secondo parziale Serena cambia marcia: gli errori diminuiscono e cresce la pressione sulla tennista ucraina, le cui resistenze finiscono lentamente per essere fiaccate. Il cambio di passo è testimoniato dai 45 vincenti dell’americana (quasi tutti negli ultimi due parziali) e dai soli due giochi concessi nei due set decisivi, conquistati dalla Williams con i punteggi 6-2 e 6-0. E ora un ottavo di finale decisamente interessante con la spagnola Muguruza.
Proprio la Muguruza è protagonista dell’altro incontro di giornata conclusosi in tre set: l’iberica ha sconfitto la Bacsinszky 6-3, 4-6, 6-0 dimostrando, nonostante un calo psicofisico nel secondo set, di essere una in netta crescita. La differenza di ritmo e velocità di palla è notevole: la Muguruza tira vincenti da ogni posizione e aggredisce ogni seconda di servizio, costringendo la svizzera agli straordinari in difesa, non sufficienti per evitare il 6-3 del primo set. Nel secondo set la Bacsinszky cerca di offrire meno angoli alla sua avversaria, e utilizza maggiormente i colpi tagliati mandandola a tratti fuori giri: il risultati è il 6-4 che riporta il punteggio in parità. A questo punto la svizzera accusa un calo fisico, esacerbato dal tennis aggressivo della Muguruza che non ha pietà per l’avversaria e chiude con un rotondo 6-0.
Non vuole saperne di fermarsi Vika Azarenka, che approda gli ottavi di finale senza aver ceduto un set. La bielorussa conferma i progressi e rifila un doppio 6-4 alla Strycova: l’andamento dell’incontro è abbastanza equilibrato, i game lunghi e spesso conditi da errori che provengono da entrambe le parti. Alla fine, però, sarà la ceca ad aver sbagliato di più: emblematici i punti che hanno regalato i due set ad Azarenka, entrambi arrivati su gratuiti della Strycova. Una bella dimostrazione di forza, ma è probabile che nel prossimo incontro con la Cibulková sia necessario un ulteriore salto di qualità.
E proprio la Cibulková ha dimostranto contro l’ostica Cornet di essere una delle tenniste più in forma del torneo: in questo scontro tra teste di serie la slovacca ha confermato il suo feeling particolare con i campi australiani e ha prevalso con il punteggio di 7-5, 6-2. L’equilibrio persiste solo nella prima frazione, con la francese che resiste alla sfuriata iniziale della Cibulková e riesce addirittura a guadagnarsi due chance di portare a casa il set: una volta fallite, l’inerzia dell’incontro si sposta tutto dalla parte della Cibulková che riprende a dominare la scena e chiude senza grossi problemi. Grande prova anche di Agnieszka Radwańska: la polacca ha sconfitto la testa di serie n.30 Lepchenko 6-0, 7-5 producendo il suo solito tennis razionale, non particolarmente potente ma quantomai difficile da fronteggiare per ogni avversaria. Per lei agli ottavi ci sarà Venus Williams.
L’unica vera sorpresa di giornata arriva dall’ultima gara disputata, che si è conclusa pochi minuti fa: la testa di serie n.4 Petra Kvitová ha ceduto in due set alla giovanissima (classe ’95) Madison Keys. Giornata di luna storta per la tennista ceca, non nuova a prestazioni non all’altezza del suo talento: dopo aver perso il primo parziale 6-4 la Kvitová è riuscita a mantenere l’equilibrio fino al 5-5 del secondo set, quando la Keys ha piazzato il break chirurgico con il quale si è aggiudicata set e incontro (7-5).
In nottata inizia il programma degli ottavi di finale: in campo due tra le più accreditate per la vittoria finale, Sharapova e Bouchard.
Tabellone e risultati Australian Open maschili
Tabellone e risultati Australian open femminili