Durante questi giorni di calciomercato invernale, è stato ufficializzato il passaggio di Sebastian Giovinco dalla Juventus ai Toronto FC, previsto per fine stagione. Fa notizia la scelta di uno dei migliori attaccanti italiani: perché un giocatore nel giro azzurro, ancora abbastanza giovane, parte per un calcio in cui si rifugiano i campioni al tramonto? Giovinco sta per compiere 28 anni. La scelta, molto probabilmente, è dettata da un’occasione economica irrinunciabile. In passato sono transitati tanti italiani nel campionato statunitense, prima a livello di NASL e poi nella Major League Soccer. Storie di successi, comparsate e parentesi a volte anonime.
Dallo stivale all’America
Il calcio tricolore non ha esportato negli States solo interpreti celebri, vedi Chinaglia, Donadoni, Nesta, ecc. Spulciando nelle pieghe della storia della NASL, la North American Soccer League, emergono diversi nomi di nostri connazionali che sono partiti in anonimato ma hanno lasciato una traccia oltreoceano. A volte tracce importanti, in alcuni casi discrete e in altre invece trascurabili. Non dicono senz’altro nulla a molti appassionati italiani i nomi che sto per citare. Anthony “Tony” Lecce, difensore di Roma, giocò tra il 1968 ed il 1973 a Toronto, prima per i Falcons e poi per i Metros. Naturalizzato, prese parte a 9 partite della Nazionale canadese. Con lui nel Canada militarono anche Sergio Zanatta (Vancouver Whitecaps) e Gastone “Gus” Falcioni (Toronto Falcons).
Tricolore tra i pali
Un buon numero di nostri connazionali si è misurato con il soccer giocando tra i pali. Ardo Perri, calabrese di Nicastro (Catanzaro), giocò la stagione 1975 nei Rochester Lancers prima di cimentarsi nell’indoor. Qualche anno dopo, sempre nei Lancers, fece la sua apparizione Enzo Di Pede, originario di Sora (Frosinone) il cui idolo era nientemeno che Dino Zoff. L’estremo difensore che però ha riscosso maggior successo è senza dubbio Martino “Tino” Lettieri: barese, è stato a lungo portiere della Nazionale canadese, prendendo parte ai Mondiali 1986 – unica apparizione iridata dei biancorossi – e a due Olimpiadi, nel 1976 e 1984. Lettieri è ricordato anche per un motivo curioso: posizionava dietro la porta il suo pappagallo Ozzie, finché non gli fu più concesso e lo sostituì con un peluche. In questo gruppo inseriamo anche Walter Zenga (New England Revolution, 1997 e 1999) e Carlo Cudicini (Los Angeles 2013-14). Paolo Tornaghi è stato in forza a Chicago nel 2012-13 e da febbraio 2014 gioca a Vancouver.
Non solo portieri
Citiamo anche l’ esperienza del centrocampista Carmine Marcantonio, aquilano di Castel di Sangro, che tra il 1976 ed il 1984 ebbe anche la possibilità di vestire la maglia dei New York Cosmos e della rappresentativa canadese. E’ un membro della Canadian Soccer Hall of Fame. Il messinese Carmelo D’Anzi, invece, fece un po’ la spola tra gli States e l’Italia, giocando due parentesi a Francavilla e Aquila. Anche Ferruccio Mazzola, figlio di Valentino e fratello di Sandro, si recò a giocare in America: una sola gara con gli Hartford Bicentennials nel 1975. Ferdinando De Matteis (conosciuto come De Matthaeis negli Stati Uniti), classe 1961, partì dalla Puglia per arrivare addirittura ai New York Cosmos: tra il 1981 ed il 1984 giocò due stagioni all’aperto e due indoor, tornando nel 1989 per chiudere ai New Jersey Eagles. In tempi più recenti, le comparsate di Nicola Caricola (MetroStars 1996), Daniele Paponi e Andrea Pisanu a Montreal nel 2013.
Ex azzurri
Sono tanti, oltre al citato Zenga, i giocatori emigrati negli States che nella loro carriera hanno vestito i colori della Nazionale azzurra. Il primo è stato Adolfo Gori, difensore ex juventino, che chiuse la carriera con i Rochester Lancers nel 1972-73. Nel 1975 giocò la sua ultima gara Eddie Firmani (sudafricano che segnò tantissimo in Inghilterra e Italia), da anni ormai un ex giocatore, che scese in campo mentre allenava i Tampa Bay Rowdies. Vinse tre volte la NASL da allenatore, più una volta al coperto. Come Gori, altri azzurri scelsero la NASL al tramonto della carriera. Tra questi, Giuseppe Wilson (New York Cosmos, 1978-79), Roberto Bettega (Toronto Blizzard, 1983-84), Giuseppe “Oscar” Damiani (New York Cosmos, 1984), Roberto Donadoni (MetroStars, 1996-97), Giuseppe Galderisi (New England Revolution e Tampa Bay Mutiny, 1996-97). In quattro scelsero Montreal per giocare gli ultimi spiccioli di carriera, tra il 2012 ed il 2014: Bernardo Corradi, Matteo Ferrari, Alessandro Nesta e Marco Di Vaio.
Il superbomber
Una parentesi a parte la merita Giorgio “Long John” Chinaglia, che ha lasciato grandi ricordi di sé nel calcio statunitense. Letteralmente “fuggito” dalla Lazio e dall’Italia nel 1976, mentre stava ancora giocando ad alto livello e prima dei 30 anni, si legò ai New York Cosmos. Mentre i nomi altisonanti di Pelé, Beckenbauer, ecc. furono voluti per far tentare il decollo del calcio USA con la loro fama, Chinaglia ci mise i fatti. Tradotto: caterve di gol. Il centravanti dello scudetto 1974 è il capocannoniere di tutti i tempi della NASL, che ha avuto vita tra il 1968 ed il 1984. Ben 193 reti in 213 partite disputate, che gli hanno fruttato cinque titoli di bomber stagionale – di cui quattro di fila – e hanno trainato i Cosmos ad un poker di campionati. E pazienza se si sbucciava le ginocchia sul sintetico dei campi a stelle e strisce…