Coppa d’Asia 2015: una prima frase tra conferme e (poche) sorprese

Si è conclusa la prima fase della Coppa d’Asia 2015. Le partite dei quattro gruppi hanno fatto registrare un buon successo al botteghino, con affluenze in linea con gli obiettivi degli organizzatori e un pubblico coinvolto e tutto sommato divertito.

Gli appassionati italiani hanno avuto modo di seguire partite, quando trasmesse, che hanno rispettato le previsioni, pur riservando qualche sorpresa qua e là. Se la AFC Champions League è il massimo che il calcio asiatico riesca ad esprimere a livello di club, nella massima manifestazione continentale per nazionali si aggiungono quei calciatori durante l’anno impegnati nei campionati europei, ma stavolta disposti a tutto pur di vincere un titolo internazionale.

Rispetto all’Europeo – di fatto un Mondiale senza Brasile, Argentina e Uruguay, come livello – la Coppa d’Asia offre a compagini come Giappone, Iran, Corea del Sud e altre big la possibilità di mettere qualcosa in bacheca, obiettivo difficilmente raggiungibile nel torneo iridato. A queste nazionali, deludenti la scorsa estate in Brasile e quindi sotto pressione, si è aggiunta l’Australia, che dopo l’epoca del semiprofessionismo e delle scorpacciate di gol in Oceania si è unita al gigante asiatico, in un do ut des conveniente per tutte le parti in causa: la AFC ha solo da guadagnare dall’apertura a un mercato sportivo come quello australiano, i Socceroos e i club della A-League traggono giovamento dal confronto frequente con movimenti importanti e collaudati.

In tutto ciò, questa prima fase ha confermato il gap esistente tra le più forti e chi è ancora in ritardo. Se non stupisce la chiusura di Iran e Giappone a punteggio pieno, ai quarti di finale l’Australia padrona di casa troverà una Cina nel miglior stato di forma possibile, lanciata e forte dei tre successi nel girone A; pesa soprattutto lo 0-1 sull’Arabia Saudita, finalista di Champions League con l’Al-Hilal in novembre eppure incapace di passare il turno.

Interessante, tabellone dei quarti alla mano (si inizia domani, ndr), il confronto di Melbourne tra Corea del Sud e Uzbekistan, così come Iran-Iraq che ricorda questioni extracalcistiche ma vuol divertire il pubblico di Canberra, città lontana dal calcio professionistico che ha risposto alla grande al richiamo della Coppa d’Asia.

Cina-Australia ci dirà se lo stop dei Socceroos coi sudcoreani è stato solo un incidente di percorso, mentre il Giappone parte con tutti i favori del pronostico contro gli Emirati Arabi Uniti, seconda forza di un gruppo C chiuso all’ultimo posto da chi ha ospitato la Supercoppa Italiana e ospiterà la Coppa del Mondo 2022, quel Qatar delusione del torneo.

Coppa d’Asia 2015 – Quarti di finale

Corea del Sud-Uzbekistan (giovedì 22 gennaio, ore 8:30, Melbourne)

Cina-Australia (giovedì 22 gennaio, ore 11:30, Brisbane)

Iran-Iraq (venerdì 23 gennaio, ore 7:30, Canberra)

Giappone-Emirati Arabi Uniti (venerdì 23 gennaio, ore 10:30, Sydney)