Ogni martedì vi portiamo alla scoperta di un calciatore straniero che ben si è disimpegnato nel campionato russo. Oggi tocca al difensore ceco Radek Sirl.
Radek Sirl per lo Zenit è stato molto più di un infaticabile laterale sinistro, di un calciatore affidabile e di un certo livello. Sirl nei suoi anni a San Pietroburgo ha dato l’anima ed è diventato un’icona di quello Zenit invincibile a livello continentale nel biennio 2007-2008, trovando un posto nel cuore dei tifosi e degli appassionati. Mai una parola fuori posto, mai una prestazione deludente. Sarà un caso ma il suo addio ormai cinque anni fa lasciò per lungo tempo un vuoto importante nella squadra, che avrebbe trovato un degno sostituto soltanto un anno dopo, con l’arrivo di Domenico Criscito.
Advocaat è un allenatore che, soprattutto allo Zenit, cambiava sempre poco la formazione durante una stagione. Sirl era, indiscutibilmente, nei piani più alti della scala gerarchica delle scelte dell’olandese, nonostante la presenza di un altro discreto e simpatico calciatore pari ruolo, il sudcoreano Kim Dong Jin. Encomiabile stantuffo sulla fascia, Sirl abbinava a grande un corsa un buon piede, che gli permetteva di confezionare numerosi cross per la testa di Pavel Pogrebnyak e di Fatih Tekke.
Nonostante non fosse un calciatore molto avvezzo al gol (8 in 189 gare), Sirl, che oggi veste la maglia del Bohemians Praga, è entrato nella storia del club proprio per una sua marcatura decisiva: 11 novembre 2007, lo Zenit si gioca il suo primo titolo nazionale all’ultima giornata, in casa del Saturn; finisce 1-0 e a decidere le sorti dell’incontro è proprio lui, Radek Sirl.
Sfortunatamente l’arrivo di Spalletti significò per lui la fine della sua esperienza a San Pietroburgo, iniziata nel 2003 e durata sette intense stagioni. Annate ricche di trofei e di soddisfazione, sia per lui che per il suo club. Proprio per questo in una recente intervista confidenziale a un sito ceco sottolineerà come lo Zenit abbia rappresentato per lui il picco della sua carriera. E a San Pietroburgo lo ricordano tutt’ora con grande piacere, indipendentemente dai risultati: l’uomo Sirl ha onorato la casacca biancoblu e questo è quello che più importa.
Le puntate precedenti:
6 GEN-Hector Bracamonte
13 GEN-Jan Koller