Fiorentina, Diamanti: “Bello tornare, devo aiutare tutta la squadra”

Alessandro Diamanti torna a vestire la maglia viola dodici anni dopo l’ultima volta. Per il giocatore nato a Prato si tratta di un vero e proprio ritorno a casa quindi dopo l’avventura in Cina con lo Guangzhou Evergande: “Perché la Fiorentina? Ho finito il 15 novembre e sono tornato dalla Cina per tornarci. Poi sono rimasto in Italia, ho saputo dell’interesse di tante squadre e ho accettato l’offerta della Fiorentina perché penso che questa sia una sfida importante per me. La mia carriera è stata strana, ma le sfide mi sono sempre piaciute. Gómez? Non parlo mai di un singolo. Ieri ho visto una bella partita, devo aiutare la squadra non un giocatore. Io, come tutti i grandi giocatori, ho vissuto momenti di difficoltà, capitano durante la carriera di un calciatore. È più facile superarlo quando si è grandi campioni come Mario, non ci saranno problemi”.

Sul suo passato nella Primavera viola: “Il passato? Non ci sono mai stato qua in pratica, sono venuto come ragazzo della Primavera e ho fatto tre apparizioni. Tornare dopo dieci anni in prima squadra è un onore per me e mi fa piacere, vuol dire che ho lavorato tanto e bene. La mia terra? Mi si conosce bene, Toscana o Cina non fa differenza: non mollo mai, dal primo all’ultimo, è la mia caratteristica migliore. Do sempre tutto in campo, mi svuoto totalmente: penso sia la cosa che mi ha portato a vestire la Nazionale e la maglia di questa grande squadra.

Diamanti ha poi proseguito parlando del presunto interesso avuto per lui dalla Juventus e dal possibile ritorno in Nazionale: “La Juventus? Non si dice…qualche interesse di altre italiane c’è stato. La Nazionale? Ho sempre risposto dicendo che la Nazionale te la meriti quando giochi bene nel tuo club. Sono scelte che fa il Commissario Tecnico, questo è tutto. La maglia azzurra va meritata giorno dopo giorno”.

Sulle emozioni provate a giocare vicino a casa sua: “Da dodicimila chilometri da casa sono arrivato a dodici, è un record. Ho tanti amici qua, ieri ho provato molte emozioni ed è bello da spettatore che ero da piccolo tornare da protagonista. Obiettivi? Mai posti, penso giorno per giorno a lavorare a testa bassa e pedalare. Ex compagni che sono stati qui? Tanti, io sono di Prato ma alla fine ero qua vicino. Non ho avuto bisogno di consigli, si sa che a Firenze si sta bene. Chiaramente Gilardino, che è mio fratello, è innamorato di Firenze…”.

Il fantasista toscano ha poi proseguito parlando della sua condizione e del rapporto con Montella: Fisicamente sto bene, mi sento al massimo delle mie forze. Normale che il ritmo si prenda in partita. Il gruppo viola? Sinceramente rispondo come prima: non ci sono obiettivi, questa squadra può vincere con tutti, normale che dobbiamo puntare a questo. Montella? Ci siamo sentiti prima di venire qua, sono un giocatore come gli altri. Do la massima disponibilità, mi dirà lui cosa fare. Il Diamanti migliore si è visto negli ultimi 4/5 anni, già in Premier League. Forse non avevo il nome, fai 8 gol in Premier e nessuno ti considera. Non so quanti abbiano fatto come me in una squadra normale al primo anno in Inghilterra. Ho scelto il numero 18 perché è nata la mia prima figlia quel giorno, e perché l’8 porta bene in Cina, ho mischiato un po’ di carte. In campo da subito? Sarei contento, sono molto carico e ho tanto entusiasmo. Giocherei sempre, sono fatto così. Mi sono allenato da solo un mese, non è facile: sono contento di essere tornato in un gruppo, non vedo l’ora di giocare”.

Sul come mai non sia approdato in una grande squadra preferendo rimanere a Bologna: “Le big? Potevo andarci due o tre anni fa e anche l’anno scorso. Ma ho fatto la scelta di restare a Bologna, perché magari non era una sfida che mi piaceva o mi interessava. Ho sempre fatto le mie scelte, quando sono stato a Bologna ho sempre potuto scegliere di andare in una grande squadra. Adesso finalmente ci sono. In cosa posso migliorare? Non si smette mai, tutti i giorni si può migliorare”.

Infine un racconto della sua esperienza in Cina e nel campionato cinese: “È un campionato bellissimo ed è stato un anno stupendo. Mi hanno stravolto tutto, sopratutto a livello calcistico e culturale. Sono molto avanti in Cina, il campionato è stato bellissimo, più difficile di quello che si possa pensare, ci sono bravi giocatori e temperature difficili. La Serie A? Sono sincero, ho visto poche partite. Non vedo molta differenza rispetto a quando sono andato via. Le squadre che lottano per gli obiettivi sono sempre le stesse. Il cinese è impossibile da imparare, qualche parola lo sa ma già fare una frase è impossibile”.