Coppa d’Africa 2015: il girone A

A pochi giorni dall’inizio della trentesima edizione della Coppa d’Africa, comincia il nostro viaggio alla scoperta dei quattro Gironi che daranno vita alla prima parte della manifestazione continentale. Un’analisi per cercare di conoscere meglio le magnifiche sedici squadre nazionali che prenderanno parte alla rassegna del Continente Nero.

Oggi è il turno del Girone A, a cui prendono parte i padroni di casa della Guinea Equatoriale, il Congo, il Burkina Faso, finalista della scorsa edizione, e il Gabon di Aubameyang. Tutte le partite (tranne Congo-Burkina Faso, che si disputerà nel Nuevo Estadio de Ebebiyín) si giocheranno con vista mare a Bata, nella provincia del Litorale. Il Bata Stadium, con i suoi 35 mila posti, sarà anche lo stadio della finalissima dell’8 febbraio.

GUINEA EQUATORIALE – Voto 6 – Dopo essere stati squalificati dalla CAF per aver messo in campo contro la Mauritania un giocatore, Thierry Fidjeu, non schierabile per il regolamento, gli equatoguineani sono rientrati nei giochi dalla porta principale e come padroni di casa come nel 2012, dopo la rinuncia del Marocco a ospitare la competizione.
Al timone della Nzalang Nacional c’è il cinquantenne argentino Esteban Becker, che ha già condotto la nazionale femminile della Guinea Equatoriale alla vittoria del titolo continentale nel 2012 e sogna uno storico bis in questa edizione. La realtà, però, ha i contorni ben diversi e sarà già un miracolo se i rossi padroni di casa riusciranno a superare il girone e a eguagliare il miglior risultato ottenuto nella loro storia, i quarti di finale raggiunti nel 2012.

Scorrendo la rosa dei convocati, spicca l’assenza di un giocatore esperto e rappresentativo come Rodolfo Bodipo, ex Deportivo La Coruña, ma non mancano alcuni nomi in grado di fare la differenza nel probabile 4-2-3-1 di Becker, su tutti Emilio Nsue del Middlesbrough e Javier Balboa, ex promessa del Real Madrid e attualmente all’Estoril. Toccherà anche all’esperto capitano della spedizione, Juvenal, centrocampista del Santa Coloma, guidare una squadra in cui non mancano, specialmente in attacco, prospetti giovani come Kike, Rubén Darío, Ibán Edú e soprattutto Rubén Belima, ala sinistra che sta facendo bene nel Real Madrid Castilla e che ha già esordito con la maglia della Guinea Equatoriale.

CONGO – Voto 6,5 – I Red Devils africani non partono certo con i favori del pronostico, ma lo scherzetto alla Nigeria campione in carica durante le qualificazioni (un 3-2 in trasferta che, di fatto, ha sancito l’eliminazione delle Super Aquile) autorizza a volare con la fantasia. L’accesso ai quarti di finale, tra l’altro, non è così impossibile. Dopodiché, vada come vada. Certo, neanche i tifosi più accaniti sognano la vittoria, che manca dal lontano 1972, unica occasione in cui i congolesi salirono sul tetto calcistico del continente. Alla guida del Congo, però, c’è una certezza assoluta: Claude Le Roy, vecchia volpe del calcio africano, che arrivato a certi livelli, sa come si fa. Il tecnico francese, infatti, si appresta a vivere l’ennesima Coppa d’Africa della sua carriera, dopo aver guidato il Camerun prima in finale (1986), poi alla vittoria (1988), il Senegal (quarti di finale nel 1992), il Congo (quarti di finale nel 2006) e il Ghana (terzo posto nel 2012).

Nel 4-4-2 del sessantaseienne tecnico francese spicca la personalità e l’esperienza di Delvin N’Dinga, che con oltre trenta presenze in nazionale è la vera stella e il faro del gioco congolese. Il centrocampista dell’Olympiacos, ma di proprietà del Monaco, dovrà guidare i compagni di squadra in un girone tutto sommato equilibrato. Assieme a lui, in mediana ci sarà un altro pezzo pregiato, il capitano Prince Oniangué, che gioca in Francia nel Reims e che ha già dimostrato in nazionale le sue abilità anche in zona gol. Un occhio, infine, al reparto avanzato, dove Férébory Doré del Cluj, Ladislas Douniama del Guincamp e soprattutto il giovane Thievy Bifouma dell’Almería assicurano a Le Roy centimetri, corsa e un buon feeling con il gol.

BURKINA FASO – Voto 7 – Gli Stalloni sono la più grande sorpresa della scorsa Coppa d’Africa, quando eliminarono Togo e Ghana, rispettivamente nei quarti e in semifinale, e si arresero solo alla Nigeria in finale (1-0). Rispetto a quella squadra, è cambiato veramente poco, a cominciare dal commissario tecnico, che è ancora il belga Paul Put, già selezionatore del Gambia dal 2007 al 2011. Il sistema di gioco è, come al solito, spregiudicato: 4-2-3-1 o 4-2-1-3 a seconda delle situazioni di gioco e degli avversari. L’obiettivo minimo del Burkina Faso sono sono le semifinali, ma l’esperienza e la qualità della rosa autorizzano a sognare in grande.

Calcio offensivo, senza dimenticare l’equilibrio di squadra. Su questi concetti Put ha costruito le fortune del Burkina Faso. Come detto, gli Stalloni possono contare su un gran collettivo in cui abbonda l’esperienza di giocatori come Bakary Koné, Mohamed Koffi e Paul Koulibaly in difesa e Florent Rouamba, Djakaridja Koné e soprattutto Charles Kaboré (capitano del BF) a centrocampo; spiccano anche le individualità e la classe dalla trequarti in su: Jonathan Pitroipa e Alain Traoré furono i principali protagonisti in Sudafrica nel 2013 e i veri valori aggiunti della squadra in zona gol con i loro 16 e 17 centri. Il terminale offensivo, però, con tutta probabilità sarà ancora il gigante Aristide Bancé: sui suoi 193 centimetri si affidano le speranze del tecnico e i cross delle ali burkinabé. Occhio, infine, all’altro fratello Traoré, Bertrand, ala destra del Vitesse, che con soli 19 anni ha già messo su 17 presenze in nazionale. Sarà lui la giovane rivelazione di questa Coppa d’Africa?

GABON – Voto 6,5 – Dopo la mancata qualificazione alla scorsa Coppa d’Africa, le Pantere gabonesi si ripresentano a una fase finale a distanza di tre anni dall’edizione disputata in casa (insieme alla Guinea Equatoriale). E proprio nel 2012, come nel 1996, avevano centrato i quarti di finale, miglior piazzamento a livello continentale per il Gabon. Il commissario tecnico dal 2014 è il portoghese Jorge Costa, ex bandiera del Porto e della Selecção lusitana, alla sua prima esperienza alla guida di una nazionale, dopo aver allenato diversi club in Portogallo (Braga, Olhanense, Académica e Paços Ferreira), Romania (con il Cluj ha vinto il campionato nel 2011-12) e a Cipro (Ael Limassol e Anorthosis). Il suo credo calcistico è basato sul 4-4-2, con due ali brave a fare entrambe le fasi e due attaccanti di razza. L’obiettivo realistico è l’approdo ai quarti, visto il girone tutto alla portata, dopodiché, la classe di Pierre-Emerick Aubameyang potrà fare la differenza.

Avere in rosa un giocatore come l’attaccante del Borussia Dortmund rende lecito pensare che il Gabon possa ritagliarsi i suoi spazi in questa Coppa d’Africa. Ma far dipendere le sorti di una selezione solo dal rendimento del suo giocatore più rappresentativo rischia di essere ingeneroso per i compagni, che pure hanno contribuito a regalare al loro Paese la qualificazione alla fase finale (il Gabon, ricordiamolo, ha chiuso il girone di qualificazione al primo posto con 12 punti, davanti addirittura al Burkina Faso, sconfitto 2-0 in uno dei due scontri diretti). Nella rosa scelta da Costa, infatti, figurano altri prospetti interessanti come Frédéric Bulot del Charlton Athletic, giovane interessante, capace di giocare in entrambe le fasce e, all’occorrenza, anche da trequartista, o Lévy Madinda del Celta Vigo, ventiduenne che predilige le zone centrali del campo, ma che ha ricoperto anche il ruolo di esterno destro. In attacco, poi, assieme ad Aubameyang, ci sarà un altro giovane, Malick Evouna, titolare durante le qualificazioni e autore della rete che ha consentito al Gabon di pareggiare in Burkina Faso e di mantenere il comando del Gruppo C. A centrocampo, infine, una cerniera composta da André Biyogo Poko Ibrahim N’Dong, due che giocano in Francia, rispettivamente al Bordeaux e al Lorient. Quantità, esperienza e corsa al servizio della squadra, poi ci pensi Pierre-Emerick.

LA STELLA DEL GIRONE – Pierre-Emerick Aubameyang (Gabon) – È forse riduttivo limitare la sua dimensione al girone, perché siamo dinanzi a una delle stelle dell’intera Coppa d’Africa 2015, oltre che uno dei calciatori più forti del Continente Nero e per questo fra i più attesi. Capace di giocare da esterno offensivo, seconda punta o centravanti vero, è uno che vede la porta come pochi. Veloce, tecnico, opportunista, bravo nel gioco aereo, Aubameyang è un attaccante completo e l’ha ampiamente dimostrato nelle scorse stagioni con le maglie del Saint-Étienne e del Borussia Dormund. Anche con la maglia della sua nazionale, di cui è capitano, la Pantera con gli artigli più affilati ha collezionato 14 reti, tre delle quali nell’ultima competizione continentale disputata dal Gabon. A proposito, la nazionale centroafricana nel 2012 uscì ai quarti contro il Mali ai calci di rigore e l’errore decisivo dal dischetto fu proprio di Aubameyang. L’eccezione che conferma che anche lui, in fondo, è un essere umano. C’è da scommettere che farà di tutto per cancellare dalla coscienza quell’episodio e per farsi perdonare. I tifosi del Gabon attendono e sperano.

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