A pochi giorni dall’inizio della trentesima edizione della Coppa d’Africa, comincia il nostro viaggio alla scoperta dei quattro Gironi che daranno vita alla prima parte della manifestazione continentale. Un’analisi per cercare di conoscere meglio le magnifiche sedici squadre nazionali che prenderanno parte alla rassegna del Continente Nero.
Oggi è il turno del Girone A, a cui prendono parte i padroni di casa della Guinea Equatoriale, il Congo, il Burkina Faso, finalista della scorsa edizione, e il Gabon di Aubameyang. Tutte le partite (tranne Congo-Burkina Faso, che si disputerà nel Nuevo Estadio de Ebebiyín) si giocheranno con vista mare a Bata, nella provincia del Litorale. Il Bata Stadium, con i suoi 35 mila posti, sarà anche lo stadio della finalissima dell’8 febbraio.
Al timone della Nzalang Nacional c’è il cinquantenne argentino Esteban Becker, che ha già condotto la nazionale femminile della Guinea Equatoriale alla vittoria del titolo continentale nel 2012 e sogna uno storico bis in questa edizione. La realtà, però, ha i contorni ben diversi e sarà già un miracolo se i rossi padroni di casa riusciranno a superare il girone e a eguagliare il miglior risultato ottenuto nella loro storia, i quarti di finale raggiunti nel 2012.
Scorrendo la rosa dei convocati, spicca l’assenza di un giocatore esperto e rappresentativo come Rodolfo Bodipo, ex Deportivo La Coruña, ma non mancano alcuni nomi in grado di fare la differenza nel probabile 4-2-3-1 di Becker, su tutti Emilio Nsue del Middlesbrough e Javier Balboa, ex promessa del Real Madrid e attualmente all’Estoril. Toccherà anche all’esperto capitano della spedizione, Juvenal, centrocampista del Santa Coloma, guidare una squadra in cui non mancano, specialmente in attacco, prospetti giovani come Kike, Rubén Darío, Ibán Edú e soprattutto Rubén Belima, ala sinistra che sta facendo bene nel Real Madrid Castilla e che ha già esordito con la maglia della Guinea Equatoriale.
Nel 4-4-2 del sessantaseienne tecnico francese spicca la personalità e l’esperienza di Delvin N’Dinga, che con oltre trenta presenze in nazionale è la vera stella e il faro del gioco congolese. Il centrocampista dell’Olympiacos, ma di proprietà del Monaco, dovrà guidare i compagni di squadra in un girone tutto sommato equilibrato. Assieme a lui, in mediana ci sarà un altro pezzo pregiato, il capitano Prince Oniangué, che gioca in Francia nel Reims e che ha già dimostrato in nazionale le sue abilità anche in zona gol. Un occhio, infine, al reparto avanzato, dove Férébory Doré del Cluj, Ladislas Douniama del Guincamp e soprattutto il giovane Thievy Bifouma dell’Almería assicurano a Le Roy centimetri, corsa e un buon feeling con il gol.
Calcio offensivo, senza dimenticare l’equilibrio di squadra. Su questi concetti Put ha costruito le fortune del Burkina Faso. Come detto, gli Stalloni possono contare su un gran collettivo in cui abbonda l’esperienza di giocatori come Bakary Koné, Mohamed Koffi e Paul Koulibaly in difesa e Florent Rouamba, Djakaridja Koné e soprattutto Charles Kaboré (capitano del BF) a centrocampo; spiccano anche le individualità e la classe dalla trequarti in su: Jonathan Pitroipa e Alain Traoré furono i principali protagonisti in Sudafrica nel 2013 e i veri valori aggiunti della squadra in zona gol con i loro 16 e 17 centri. Il terminale offensivo, però, con tutta probabilità sarà ancora il gigante Aristide Bancé: sui suoi 193 centimetri si affidano le speranze del tecnico e i cross delle ali burkinabé. Occhio, infine, all’altro fratello Traoré, Bertrand, ala destra del Vitesse, che con soli 19 anni ha già messo su 17 presenze in nazionale. Sarà lui la giovane rivelazione di questa Coppa d’Africa?
Avere in rosa un giocatore come l’attaccante del Borussia Dortmund rende lecito pensare che il Gabon possa ritagliarsi i suoi spazi in questa Coppa d’Africa. Ma far dipendere le sorti di una selezione solo dal rendimento del suo giocatore più rappresentativo rischia di essere ingeneroso per i compagni, che pure hanno contribuito a regalare al loro Paese la qualificazione alla fase finale (il Gabon, ricordiamolo, ha chiuso il girone di qualificazione al primo posto con 12 punti, davanti addirittura al Burkina Faso, sconfitto 2-0 in uno dei due scontri diretti). Nella rosa scelta da Costa, infatti, figurano altri prospetti interessanti come Frédéric Bulot del Charlton Athletic, giovane interessante, capace di giocare in entrambe le fasce e, all’occorrenza, anche da trequartista, o Lévy Madinda del Celta Vigo, ventiduenne che predilige le zone centrali del campo, ma che ha ricoperto anche il ruolo di esterno destro. In attacco, poi, assieme ad Aubameyang, ci sarà un altro giovane, Malick Evouna, titolare durante le qualificazioni e autore della rete che ha consentito al Gabon di pareggiare in Burkina Faso e di mantenere il comando del Gruppo C. A centrocampo, infine, una cerniera composta da André Biyogo Poko e Ibrahim N’Dong, due che giocano in Francia, rispettivamente al Bordeaux e al Lorient. Quantità, esperienza e corsa al servizio della squadra, poi ci pensi Pierre-Emerick.
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