Siamo alla vigilia della sedicesima edizione della Coppa d’Asia, che dal 9 al 31 gennaio, in Australia, terrà con fiato sospeso 16 nazionali pronte a contendersi l’ambito trofeo: passeremo al vaglio, quindi, delle quattro squadre che fanno parte del Girone A e che saranno impegnate per almeno i primi 10 giorni della competizione.
Gruppo che vede almeno 2 delle favorite ad arrivare in fondo alla competizione, i padroni di casa dell’Australia e la Corea del Sud. Si difende bene anche il Kuwait, con l’Omen jolly della situazione. Qua i convocati delle quattro nazionali.
AUSTRALIA – Periodo storico negativo per i i Socceroos. La compagine guidata da Ange Postecoglou sta conoscendo cambiamenti sia d’organico, dovuto a ricicli generazionali, che strutturali, ossia nella filosofia di gioco. Aspramente criticato, il ct ha una sola carta da giocare, ed è quella di arrivare alla fine della Coppa. Magrissimo il bottino recente, una sola vittoria su 10 gare, davvero poca cosa.
Da tenere d’occhio: Mile Jedinak, premiato come miglior giocatore AFC del 2014 e centrocampista del Cristal Palace. Soprannominato Jedi, ha dalla sua esperienza europea e quella visione di gioco più che utile per la nazionale australiana.
KUWAIT – Decima partecipazione nel torneo per una nazionale che ha vissuto i suoi fasti tra il 1976 e il 1982, quando partecipò al mondiale in Spagna inserito nel girone dell’Inghilterra. Nabil Maâloul, coach tunisino dal grande carisma, è chiamato a organizzare al meglio una squadra che ha di sicuro meno delle altre ma che può dire la sua.
Da tenere d’occhio: Bader Al-Mutawa è considerato una delle stelle dell’Asia del Sud. Attaccante duttile, provò a trasferirsi in Europa, precisamente nel Nottingham, ma non gli fu concesso il permesso.
COREA DEL SUD – La storia è la tradizione sono dalla parte della Corea, prima rappresentante asiatica in un mondiale e prima vincitrice della Coppa d’Asia, nel lontano 1956. Parte tra le favorite, e rimane una seria candidata anche per la vittoria finale.
Da tenere d’occhio: Son Heung-min del Bayern Leverkusen è il primo nome che spicca, ma anche Ki Seung-Yeung, anch’egli con un’ottima esperienza fuori patria, tra le fila dello Swansea.
OMAN – È la terza volta che il sultanato dell’Oman disputa il torneo. Guidato dal ct francese Paul Le Guen, la nazionale ha già un suo blocco ben definito e basa la sua miglior facciata proprio sull’organizzazione dell’organico, per sopperire alla mancanza di singoli di un certo spessore.
Da tenere d’occhio: Abdulaziz Al-Muqbali. Definito l’Andy Cole del Sud d’Asia, il 25 enne attaccante del Fanja non ha dalla sua la costanza e grossi doti tecniche, ma ha potenza fisica e rimane l’elemento più decisivo.
Il calendario completo del girone:
9 gennaio 2015, Australia – Kuwait (Melbourne, Melbourne Rectangular Stadium)
10 gennaio 2015, Corea del Sud – Oman (Canberra, Canberra Stadium)
13 gennaio 2015, Kuwait – Corea del Sud (Canberra, Canberra Stadium)
13 gennaio 2015, Oman – Australia (Sydney, Stadium Australia)
17 gennaio 2015, Australia – Corea del Sud (Brisbane, Suncorp Stadium)
17 gennaio 2015, Oman – Kuwait (Newcastle, EnergyAustralia Stadium)