Marco Materazzi sul calcio italiano: “É corrotto. Stadi vecchi e violenza”

Terminata l’esperienza calcistica nel campionato indiano, Marco Materazzi torna in Europa con l’obiettivo di poter allenare. Ma non sarà la Serie A il futuro dell’ex difensore di Inter, Perugia e campione del mondo nel 2006 con l’Italia. Nel futuro di “Matrix” c’è infatti la Bundesliga e in un’intervista rilasciata al quotidiano “Bild Sport”, l’ex nerazzurro afferma: “Naturalmente mi piacerebbe. La Bundesliga, insieme alla Liga e alla Premier, è tra i primi tre campionati d’Europa. In Germania, dal Mondiale 2006, stanno pianificando e facendo grandi cose: ne sono la prova l’arrivo di Guardiola al Bayern e il Mondiale vinto in Brasile dalla Nazionale”.

Tutto il contrario, secondo Materazzi, rispetto alla nostra Serie A: “Il calcio italiano è corrotto. Juventus Stadium a parte, gli stadi sono vecchi, c’è violenza. In Germania, invece, è tutto diverso: a differenza di ciò che accade in Italia, ci sono provvedimenti seri per i violenti”. Infine, due retroscena particolari prima sull’incontro con Zidane poi sulla possibilità di poter giocare, in passato, per il Kaiserslautern: “E’ successo, è stata una reazione emotiva. Abbiamo parlato di cose che solo lui e lui sappiamo. Alla fine, ha allungato la mano. L’ho tenuta stretta e non l’ho lasciato andare fino a quando non mi ha guardato negli occhi. Per me è stato molto bello. Com’è stato per lui, non lo so – conclude Materazzi – Anni fa il mio procuratore mi disse che avevo una richiesta dal Kaiserslautern: ai quei tempi, però, non volevo allontanarmi dall’Italia. Mi sarei allontanato dall’orbita della Nazionale. Oltretutto, ho anche una responsabilità nei confronti della mia famiglia: mio padre era un allenatore e, da bambino, ho dovuto cambiare continuamente città. Questo non è il massimo per una famiglia, nonostante l’attrazione per la Bundes ci sia. Dopo Berlino ho avuto tante opportunità di andare in altri club e di guadagnare di più, ma sono rimasto con l’Inter ed abbiamo vinto tutto. Quello che voglio è vincere, il divertimento e i soldi non sono la mia priorità nel calcio”.