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Coppa d’Asia 2015: Solo due “italiani” nella competizione

Rivali in Serie A, compagni di squadra nella prossima Coppa d’Asia ormai alle porte. Parliamo di Keisuke Honda e Yuto Nagatomo, elementi di spicco di quel Giappone che si presenta da campione in carica e da nazionale più titolata nella storia della competizione. In Italia i due fanno le fortune (poche, per la verità) rispettivamente di Milan e Inter. Per un mese, avranno l’obiettivo comune di portare nella terra del Sol levante la quinta Asian Cup della sua storia.

I due “milanesi” saranno l’unico nostro contributo della nostra Serie A alla competizione. Pochi, se si considera che (per esempio) nel solo Giappone figurano ben sei giocatori provenienti dalla Bundesliga tedesca.  Eppure il fantasista e il terzino sono le chiavi in mano alla nostra Serie A per aprire le porte dell’enorme mercato asiatico. Non le sole, in verità. Se infatti l’India non sarà rappresentata in Australia (luogo della competizione) la presenza di tante vecchie glorie passate dall’Italia nel suo campionato ha dato un blasone mai visto prima all’ultima Indian Super League. Basti pensare ad Alessandro Del Piero, che in India si è trovato rivale di vecchi amici del calibro di Alessandro Nesta e di un inedito Marco Materazzi nei panni di allenatore-giocatore del Chennaiyin. Giocatori che sul campo hanno visto indubbiamente giorni migliori, ma ancora fuoriclasse dal punto di vista mediatico.

Così anche l’Italia partecipa alla colonizzazione calcistica di queste terre lontane e fino ad oggi poco vicine culturalmente a quello che noi definiamo “lo sport più bello del mondo”. Ma le cose stanno cambiando. I capitali asiatici e le competenze di giocatori e allenatori europei che migrano sempre più numerosi a oriente stanno generando nuovi eserciti di tifosi con gli occhi a mandorla, pronti a spendere in magliette ed abbonamenti televisivi, e a rafforzare così il movimento. Per questo, oggi, è particolarmente interessante seguire la Coppa d’Asia. Tra quelle 16 squadre piene di sconosciuti e nomi impronunciabili potrebero nascondersi le corrazzate di domani.