Premier League, la TOP 11 del girone d’andata

Nonostante il periodo delle feste sia ricchissimo di partite, la Premier League è arrivata al giro di boa con il turno del 28 e 29 dicembre, superando la 19/a giornata che significa esattamente metà campionato. Il Chelsea è in vetta a +3 sul Manchester City, Arsenal e Manchester United sono in ripresa, Everton e Liverpool faticano più del previsto. Vediamo, però, la TOP 11 di questa prima metà di stagione, con tanto di riserve, allenatore, giovane più interessante, squadra migliore, squadra rivelazione e squadra peggiore.

Schieriamo la squadra con un classico 4-4-2 (anche se le ali di centrocampo saranno molto offensive, com’è nello spirito della Premier League).

Portiere: David DE GEA (Manchester United, 1990). Fino all’anno scorso, complici i problemi di riassetto del Man Utd post-Ferguson, non era chiaro se De Gea fosse davvero un portiere da grande squadra. Alternava ottime prestazioni a errori abbastanza grossolani, ma quest’anno – nonostante un avvio difficile degli uomini di Van Gaal, complice la nuova difesa a 3 – ha messo il marchio sulla crescita dell’intera squadra e, al momento, è senz’altro il portiere più in forma del campionato.

Terzino destro: Nathan CLYNE (Southampton, 1991). Clyne è l’esempio perfetto di ciò che sta mostrando la sua squadra: dopo la serie di grandi cessioni in estate, nessuno pensava che Koeman riuscisse a mantenere a buoni livelli i Saints e, invece, per uno Shaw che se ne va, un Clyne esplode definitivamente. L’ex-Palace ha trovato continuità, prestazioni eccezionali e anche due reti segnate – incluso il debutto con la maglia dell’Inghilterra, nel 3-1 contro la Slovenia il 15 novembre.

Difensore centrale: John TERRY (Chelsea, 1980). Il capitano dei Blues non ha bisogno di particolari descrizioni. La sua stagione è in linea con le prestazioni della squadra (finora quasi perfette) ma ciò che mette JT un gradino sopra agli altri è la continuità clamorosa di rendimento in rapporto all’età. A 34 anni è ancora, probabilmente, il centrale difensivo più forte e più affidabile del campionato.

Difensore centrale: José FONTE (Southampton, 1983). Capitano del Soton di Koeman, Fonte sta attraversando un’ottima fase di carriera e prosegue nel fornire prestazioni solide e qualitativamente di buonissimo livello. Capace di guidare la linea difensiva al meglio, se non fosse portoghese si potrebbe pensare sia il prototipo del perfetto centrale difensivo all’inglese.

Terzino sinistro: Daryl JANMAAT (Newcastle, 1989). Punto fermo della Nazionale dell’Olanda, Janmaat è stato il colpo a sorpresa del Newcastle in estate. Potevano esserci dubbi sul suo adattamento, essendo lui un terzino che ama la spinta offensiva a discapito dell’attenzione difensiva, ma il classe ’89 oranje si è dimostrato un duro lavoratore ed è presto diventato una pedina insostituibile dei Magpies. Già 4 assist e 1 gol, finora, testimoniano la qualità e l’importanza del giocatore.

Ala destra: Alexis SANCHEZ (Arsenal, 1988). Acquisto da copertina dell’estate dei Gunners, fin dalle prime giornate è stato chiaro come la spesa fatta valesse ogni centesimo. A tratti l’unico a salvare i risultati della squadra nelle giornate complicate (tanto che i tifosi dell’Arsenal hanno presto coniato il termine Alexis FC) ha già raggiunto quota 10 gol in campionato – solo Ian Wright, nella storia del Club, aveva impiegato un numero minore di partite (14 contro le 17 del cileno).

Centrocampista centrale: Cesc FABREGAS (Chelsea, 1987). Tornato in Inghilterra dopo gli anni a Barcellona (molti trofei ma poco successo personale), ha scelto il Chelsea e Mourinho non avrebbe potuto decidere meglio per il post-Lampard. Ogni pallone della manovra Blues passa dai suoi piedi e, in 19 giornate di campionato, ha messo a referto ben 13 assist. In questo momento è senz’altro il miglior centrocampista centrale del campionato.

Centrocampista centrale: Gylfi SIGURDSSON (Swansea, 1989). Ad agosto potevano esserci dubbi sulla reale qualità dello Swansea, ma Garry Monk ha costruito bene la squadra attorno ad alcuni punti fermi, tra cui l’islandese. Sigurdsson, già autore di 4 gol e 8 assist, è il vero perno della squadra gallese, unico elemento davvero insostituibile e sempre efficace.

Ala sinistra: Eden HAZARD (Chelsea, 1991). La crescita del fantasista belga non è più una sorpresa. Semmai lo è ogni volta la sua personalità e la sua capacità di prendere decisioni veloci e ottimali palla al piede. Segna e fa segnare, è l’elemento imprescindibile nella fase offensiva del Chelsea – la sua imprevedibilità diventa cruciale nel permettere ai Blues di svoltare anche le sfide più complicate.

Attaccante: Charlie AUSTIN (Queens Park Rangers, 1989). Ci perdoneranno i tifosi del Manchester City (Aguero lo teniamo tra le riserve, tanto è ovvio che sia uno dei migliori del campionato) perché è doverosa la menzione per questo ragazzo inglese che sta tenendo a galla il QPR. Alto, fisicamente prestante, è il numero 9 perfettamente adattato al calcio moderno, veloce con i piedi e svelto dentro l’area. Alla sua seconda stagione con gli Hoops, è al debutto nella massima serie – e ha già messo a segno 12 reti.

Attaccante: DIEGO COSTA (Chelsea, 1988). Tutto semplice per il partner offensivo di Austin: altro approdo estivo al di qua della Manica, Diego Costa ha subito messo a tacere i dubbi sulle sue possibilità di adattamento a un campionato così diverso per ritmo e fisicità dalla Liga. La sua attitudine in campo è semplicemente devastante, non ha mai paura e regge il confronto con qualunque difesa. Letale dentro l’area, 13 gol per lui finora, bomber per definizione.

In panchina: Lloris, Bertrand, Eriksen, Jedinak, Henderson, Aguero, Pellè. Forster sta facendo molto bene tra i pali del Southampton, ma gli preferiamo Hugo Lloris (Tottenham, 1986), ormai una garanzia con prestazioni sempre di grande livello. Scegliamo il solo Ryan Bertrand (Southampton, 1989) come sostituto difensivo – per il quale vale lo stesso tipo di apprezzamenti fatti per Clyne – e portiamo 3 centrocampisti: Mile Jedinak (Crystal Palace, 1984) è il classico metronomo, anche nel livello delle prestazioni – sempre costante, il capitano delle Eagles porta in dote anche i gol su rigore e calci di punizione; Jordan Henderson (Liverpool, 1990) è migliorato nettamente rispetto agli scorsi anni – quando sembrava ancora incostante e acerbo – diventando molto efficace per la manovra offensiva (finora 6 assist per lui); Christian Eriksen (Tottenham, 1992) è l’elemento imprescindibile nella mediana degli Spurs – cambio di passo e fantasia, a 22 anni è il giocatore attorno al quale si costruisce la fase offensiva di Pochettino. Due attaccanti, infine, con Sergio Aguero (Manchester City, 1988), ovvia scelta con 14 gol finora – saltando tutto il mese di dicembre per infortunio – e prestazioni a tratti devastanti, e Graziano Pellè (Southampton, 1985), alla prima avventura in Inghilterra e subito capace di zittire quelli che “…eh ma segna tanto in un campionato minore come quello olandese”.

AllenatoreRonald KOEMAN (Southampton). Anche qui, una scelta ovvia sarebbe stata Mourinho, ma è giusto premiare idealmente chi sta facendo un grande lavoro anche, e soprattutto, in rapporto alla situazione estiva. Il Soton vendeva TUTTI i pezzi migliori della rosa soltanto 4-5 mesi fa. Oggi si ritrova quarto in classifica (per lungo tempo è rimasto nella top3) ed è una delle squadre peggiori da affrontare, per tutti. Il lavoro tecnico-tattico fatto dall’ex allenatore del Feyenoord è, ed è stato, enorme. E considerando che l’olandese è al primo anno in Premier League il merito è anche maggiore.

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Il prospettoHarry KANE (Tottenham, 1993). Dopo un avvio di stagione dove Pochettino gli preferiva Adebayor, il prodotto dell’Academy degli Spurs si è fatto strada nelle gerarchie a suon di prestazioni convincenti, anche entrando a partita in corso. Risultato, ora è titolare fisso come punta centrale nell’attacco del Club di White Hart Lane e le sue prestazioni sono in crescendo: fisico imponente ma piedi di buona qualità, sa giocare con la squadra e smista palloni con intelligenza tattica davvero sorprendente. 5 gol negli ultimi 2 mesi di campionato non sono casuali e, se continua così, può solo migliorare.

Squadra TOP: il Manchester City sta attraversando un ottimo momento di forma ma, da agosto a dicembre, la classifica rispecchia i veri valori: il CHELSEA è finora la vera padrona del campionato, per numeri, risultati e approccio in campo. E quando Mourinho è stato in testa alla classifica a Natale, ha poi sempre vinto il campionato…

Squadra rivelazione: bene il Southampton (già citato), positivo anche lo Swansea, ma la vera rivelazione è il WEST HAM. Gli Hammers sembrano completamente un’altra squadra rispetto a quella delle stagioni scorse, praticano un calcio offensivo con giocatori veloci e di qualità, segnano molto e molto del merito va al manager, Sam Allardyce, non certo uso a questo tipo di impostazioni tecnico-tattiche. Al momento in orbita per le posizioni che valgono le coppe europee, risultato ampiamente meritato.

Squadra FLOP: tralasciando le difficoltà delle neopromosse (prevedibili, come tutti gli anni) il vero calo lo sta evidenziando l’HULL CITY, che solo 6 mesi fa giocava – e quasi vinceva – la finale di FA Cup contro l’Arsenal. Quest’anno, invece, gli uomini di Bruce non riescono più a fare risultato, concedono troppi gol, buttano al vento troppi risultati nei minuti finali e segnano meno del dovuto. Una situazione difficile dalla quale, per il momento, le Tigers non sembrano riuscire a trovare una via d’uscita.

West Ham, foto Premier League

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Antonio Cunazza