La stagione dei nuovi portieri

L’ultimo a mettersi in mostra è stato Luigi Sepe, in Fiorentina – Empoli, autore di una prestazione importante, che ha avuto come punto di luce il riflesso opposto a un colpo di testa di Gomez. Portiere classe ’91, alla prima stagione da titolare in serie A.
Mai come quest’anno si sta percependo l’arrivo di una nuova ondata di portieri, dopo che per anni si è vagheggiato sul vuoto alle spalle di Buffon, fatto salvo l’emergere di Perin negli ultimi anni. Sirigu e Marchetti sono nel mezzo di una buona carriera ma a ben vedere non sono mai pienamente emersi dall’ombra ingombrante di Buffon.
I più quotati finora sono stati Francesco Bardi (’92)del Chievo e Leali (’93) del Cesena, ambedue visionati anche in azzurro qualche mese fa, all’epoca ormai già lontana degli stage in Nazionale di Prandelli.
Marco Sportiello,’92 dell’Atalanta, dopo l’esperienza in B al Carpi sta emergendo con tutte le proprie potenzialità. Mentre Lamanna, pochi giorni fa ha debuttato con la maglia rossoblu del Genoa, parando un rigore. Un classe ’89 e pertanto già più maturo dei sopra citati, ma comunque “giovane” per il il ruolo, stando ai parametri sin qui valsi per i nostri portieri nostrani.
Il più indaffarato tra gli emergenti, è sicuramente Alessio Cragno, portiere fiorentino del Cagliari di Zeman, classe ’94. Soprannominati “Uomo Cragno”, nella difesa esposta di Zeman forse avrebbe preferito essere piuttosto il tentacolare Octopus.
All’appello manca quello che era stato il più cristallino talento emergente della stagione precedente, nonché di netto il più giovane: Simone Scuffiet, ’96 di Udine e dell’Udinese, quest’anno ancora a corto di presenze in campionato. Per lui comunque, garantiscono sempre la doppia “f” nel cognome e il fatto che il cognome stesso finisca per consonante: prima di lui, Zoff e Buffon.
Sono questi i portieri che potrebbero invertire la tendenza ad affidare la nostra porta a portieri provenienti dall’estero, rivitalizzando una scuola che negli ultimi anni era sembrata poco produttiva, tanto che i giovani portieri del nostro campionato si chiamavano (e si chiamano) Neto, Skorupsky, Rafael, Karnezis.
Cosa è cambiato nei portieri italiani quest’anno? Semplice, finalmente, giocano.

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Paolo Chichierchia