Sampdoria, Mihajlović: “Sarà una battaglia, ma dobbiamo vincere”

L’allenatore della Sampdoria Siniša Mihajlović ha parlato in conferenza stampa della partita che domani sera vedrà impegnati i suoi contro l’Hellas Verona.

Vincere sarà fondamentale per i blucerchiati, in lotta per riconquistare il terzo posto in classifica: “A Verona abbiamo un solo risultato disponibile: la vittoria. La squadra sta bene, tolti gli squalificati, abbiamo avuto modo di preparare in maniera ottimale questa gara. Si tratta della prima partita fuori dopo Cesena, e sono sicuro che i miei ragazzi si approcceranno con la voglia, la rabbia e la concetrazione viste contro il Napoli. Non possiamo essere sempre iellati. Dobbiamo imparare a convivere con lo status di favoriti”.

In merito alla sfida della passata stagione contro i veronesi (vinta poi dalla Samp per 5-0) e alla sfida di domani, l’allenatore serbo ha dichiarato: “L’anno scorso dissi che avremmo buttato giù Giulietta dal balcone, ma se questa volta non dovessimo vincere, sarei io a voler buttare giù i miei giocatori. Sarà comunque una battaglia, perché, conoscendo il loro allenatore e il suo temperamento, vorranno fare bene in casa dopo un momento difficile. Vogliono uscire da un periodo duro”.

La Sampdoria non ha ancora vinto una partita fuori casa, ed ecco cosa ne pensa Mihajlović: “Non voglio essere recuperato, né sbagliare occasioni da gol. Vista la nostra classifica, è quasi imbarazzante non aver ancora vinto fuori. Ci vorranno orgoglio e palle per prendersi questi tre punti.

Qualche incertezza sul modulo da schierare: “Abbiamo diverse soluzioni, inizieremo con una e in caso non girasse cambieremo schema. Niente di nuovo, sono soluzioni già provate”. Per quanto riguarda una possibile distrazione da parte dei giocatori a causa delle voci di mercato, il serbo non ha dubbi: “Sono tutti calciatori , per cui sono abituati al fatto che si parli di loro. Dobbiamo essere contenti che si scriva di loro, vuol dire che stanno facendo bene. Le voci non distraggono, anche perché se lo facessero, la panchina farebbe tornare alla memoria dei ragazzi quali sono le cose importanti”.

Infine, un commento anche sulla squalifica di due turni rimediata in Coppa Italia: Io non parlo mai degli arbitri, perché mi sembra una forma di rispetto. Ma come il rispetto viene richiesto, bisogna che sia dato anche da loro. Per non fare nomi, Benitez ancora si lamenta dei rigori che gli sono stati dati a Genova, quando da oltre trenta turni non ne subisce uno contro: cerca di mettere pressione, mentre io non dico nulla. Do loro rispetto ma non voglio essere preso in giro. L’acqua? Non era certo rivolta al quarto uomo. Io rispetto il loro lavoro e quello che dico sempre ai ragazzi è di non parlare mai dell’operato arbitrale”.