Il punto sulla Premier League: quattordicesima giornata

LOTTA PER IL TITOLO. Ritrova la vittoria in Chelsea, fermato dal Sunderland domenica ma superbo nel turno infrasettimanale, contro un Tottenham pure intraprendente e coraggioso in avvio di gara. Di fronte all’organizzazione e alla classe dei Blues nulla hanno potuto gli uomini di Pochettino, ancora una volta bocciati nel palcoscenico più importante e forse sprovvisti di un piano B, quando velocità e fantasia non sortiscono effetti. Sofferente in apertura, il Chelsea ha spezzato la resistenza degli Spurs grazie alla classe e al pragmatismo degli uomini più talentuosi: da Hazard Fàbregas a quel vecchio leone di Drogba, passando per un centrocampo di forza, tecnica e intensità (Willian, Oscar, Matić), bastano due passaggi per arrivare in porta. Ritrova la seconda posizione e si riprende lo scettro di anti-Chelsea il Manchester City, che ha rotto l’incantesimo di Sunderland (dopo le sconfitte degli anni scorsi), godendosi un Agüero irresistibile (chi non lo considera attaccante di spessore mondiale non lo hai mai visto giocare) e un’accresciuta confidenza nei propri mezzi, dopo le incertezze dell’autunno.

ZONA EUROPA. Perde ancora quota il Southampton, di nuovo riportato alla realtà stavolta all’Emirates. Vero che ai Saints interessa soprattutto rimanere in zona Europa, ma l’ennesima sconfitta contro un top team conferma la difficoltà ad affrontare gli avversari più attrezzati, pur nell’ambito di un buon match nel Nord di Londra. Contro un Arsenal che ha imparato a snaturarsi quando serve, aggrappandosi (anche) al suo fuoriclasse, che sta ripagando dalla prima all’ultima tutte le sterline investite in estate: Alexis Sánchez ancora decisivo, re di una squadra che, staccato il biglietto per i sedicesimi di Champions League, vuole volare. Quarta vittoria consecutiva per il Manchester United, in linea con l’obiettivo del quarto posto, autoritario al punto giusto contro lo Stoke City. Quando non ci arrivano di sistema, i Red Devils la vincono di talento, cuore e resistenza, doti fondamentali in un torneo che non regala nulla. Tutto questo mentre il West Ham macina vittorie col piglio di una squadra di vertice: 1-2 al West Bromwich e i tempi della bassa classifica sono passato remoto. Timidi segnali di risveglio da parte del Liverpool, che ritrova con continuità la via del gol e batte il Leicester nonostante l’autogol del sempre discusso Mignolet. Magistrale prova di Gerrard, più fresco e decisivo (anche) grazie al turn over di Rodgers. Risale la china lo Swansea (2-0 al QPR), temporeggia il Newcastle (1-1 a Burnley), spreca l’Everton (1-1 con l’Hull).

LOTTA SALVEZZA. Il Leicester stanca ma non ferma il Liverpool e perdono quasi tutte: i punti presi da Hull City e Burnley valgono doppio, anche perché il turno settimanale sa essere fastidioso e controproducente per chi ha un organico poco attrezzato a giocare ogni tre giorni. Ottimo guizzo dell’Aston Villa a Selhurst Park: 0-1 e +4 sul terzultimo posto.