San Marino in silenzio stampa
Terremoto San Marino in Lega Pro. Il presidente Luca Mancini ha deciso nella giornata di ieri di far entrare in silenzio stampa la società dopo le ultime decisioni, ritenute ingiuste nei confronti della squadra sanmarinese. Mancini accusa apertamente i vertici della terza divisione italiana e minaccia di ritirare la squadra e di mandare in campo la formazione Berretti nel caso dovessero esserci ulteriori ingiustizie.
Questo il testo della lettera del numero uno del San Marino
Il San Marino Calcio comunica che a seguito delle gravi e ingiuste decisioni subite per tutto l’arco del campionato che hanno toccato l’apice, con la partita di Gubbio, lo staff e i giocatori, fino a nuove comunicazioni da parte della società, osserveranno un silenzio stampa, finalizzato a sensibilizzare l’ambiente del calcio per il rispetto delle regole.
In un momento in cui la Lega Pro, sta offrendo uno squallido teatrino di lotta di potere tra fazioni in corsa per le poltrone, con scambi di accuse gravissime, tra vecchi e nuovi dirigenti persino sulla gestione dei fondi economici, questa classe dirigente sta perdendo la sua battaglia principale, e cioè quella di far da garante all’eguaglianza sportiva di tutte le forze in campo.
Non faremo da vittime sacrificali di questo sistema che schiaccia, senza vergogna, i piccoli. Dimostreremo il nostro valore sportivo sul campo ma chiediamo uguaglianza di trattamento e rispetto delle regole unanime.
Non vogliono il San Marino nel calcio italiano? Che lo dicano apertamente e ce ne faremo una ragione ma prima lotteremo con tutte le nostre forze in campo e fuori. Le ingiustizie subite anziché abbatterci, ci faranno reagire in modo sano e positivo. Siamo stanchi di buttar soldi in un sistema malato dove conta solo la legge del più’ forte e se i nostri diritti verranno ancora calpestati, mio malgrado, ritirerò la squadra e giocheremo con la Berretti. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità , io naturalmente mi prenderò le mie, nel bene e nel male ma le lacrime dei giocatori a fine partita, per i torti subiti, mi impongono di lottare fino alla fine per difenderli dai soprusi. Nei nostri simboli di titani c’ è scritto il nostro destino; ribellarci alle ingiustizie dei potenti che ci sopprimono lo slancio vitale sportivo e questo faremo, con la forza del campo, per dimostrare al potere soffocante il nostro valore.