La fatal Saransk
Saransk, Semin, Vlasov. Sono questi i tre elementi che hanno messo in ginocchio lo Zenit, nuovamente sconfitto dopo il contentino casalingo col Kuban di sette giorni fa. La squadra di Villas Boas fatica a creare gioco e dinamismo, e conseguentemente non riesce più a trovare quella continuità di risultati che aveva caratterizzato l’avvio stagionale, dopo la fastidiosa sconfitta a Limassol. L’impressione è che molti giocatori biancoblu necessitino e non poco della sosta. Il solo Garay sta giocando ininterrottamente da un anno e mezzo: tra la finale del mondiale e l’andata del preliminare con i ciprioti, per intenderci, passarono meno di 10 giorni.
Dal canto suo, invece, Semin ha approfittato della scarsa forma dei vicecampioni di Russia e ha preparato al meglio la gara. Da vecchio volpone qual è, ha sfruttato alla grande i propri punti di forza, bloccando sul nascere ogni (velleitario) tentativo di impostazione di gioco da parte del centrocampo avversario e mettendo grande pressione a uno Zenit apparso anche bloccato a causa delle rigide condizioni climatiche (circa -10°, quando a San Pietroburgo col Benfica si veleggiava di poco sotto gli zero). Villas Boas non ha però cercato scuse: “Il freddo e il campo sintetico? Questo è il calcio russo, dobbiamo accettarlo e non possiamo appellarci alle condizioni di gioco per giustificare la nostra sconfitta”
Vlasov come Maradona- A fare felice tutta la gente di Saransk, città che ospiterà il mondiale e che per la seconda volta fruisce dell’opportunità di vedere il Mordovia nella massime serie, ci ha pensato Oleg Vlasov. Eclettico centrocampista di qualità indiscussa e noto nel web per il suo infinito collo, l’ex Torpedo (fu proprio lui a maggio a consegnare la promozione ai moscoviti, segnando un gol pazzesco nel play off d’andata col Krylya Sovetov Samara) ha letteralmente ridicolizzato Lombaerts (non al meglio dopo l’infortunio muscolare patito in Champions) e Garay (vero e proprio trascinatore dell’Argentina alla medaglia d’argento mondiale) emulando nel proprio piccolo il celebre gol dell’ex calciatore del Napoli contro l’Inghilterra. E dopo Anzhi (quello forte) e Spartak il Mordovia si toglie lo sfizio di battere anche lo Zenit. Un grande risultato per una realtà tutt’altro che ricca come Saransk.
Critiche cinematografiche-Mikhails Shats, attore russo tifoso dello Zenit non si è affatto dichiarato sorpreso dalla sconfitta:”La gara di Saransk non ha fatto altro che mettere a nudo carenze già viste nelle precedenti uscite. Non siamo in grado di mutare a seconda delle situazioni di gioco, siano esse dettate dal punteggio o dagli avversari.” Ironico Radimov, ex giocatore Zenit ora nello staff della club capolista: “Se oggi fosse andata in scena una guerra, al Mordovia dovrebbero consegnare una medaglia per come hanno difeso Saransk. Scherzi a parte, giocare con soli due giorni di riposo non ci ha agevolato”. I problemi per Villas Boas non si placano: oltre il calendario, che propone una trasferta complessa in casa di un redivivo Rubin, l’ostica gara interna con la rivale diretta, il Krasnodar, e il dentro-fuori a Monaco, c’è anche la grana assenze, con Javi Garcia che tornerà disponibile nel 2015, Lombaerts che ha subito una ricaduta e Hulk squalificato.
A Saransk è festa grande- Soltanto complimenti per la squadra di Semin. “Il gelo non ha condizionato l’incontro. C’era per entrambi. Spero che venga così tanto pubblico anche nelle prossime occasioni, ci può dare una grossa mano” ha detto l’allenatore ex Dinamo Kiev e Lokomotiv. Un adepto di Semin, Pimenov, ha invece puntato il dito sull’approccio degli ospiti: “Dopo il 5-0 dell’andata credevano di poter vincere facile anche fuoricasa. Si sono sbagliati di grosso”. E alla fine sono stati puniti, ironia della sorte, da un giocatore di San Pietroburgo. Quell’Oleg Vlasov troppo poco considerato nel panorama calcistico russo.