Cittadella, Foscarini: “La squadra ha giocato con il cuore”

Claudio Foscarini, allenatore del Cittadella, al termine della sfida tra gli amaranto e il Brescia terminata con il risultato di 1-1, si è presentato davanti ai giornalisti per la solita conferenza stampa post partita.
Queste le sue principali dichiarazioni:

Le espulsioni? Non sono soddisfatto dei cartellini, gli arbitri sono fiscali e applicano rigorosamente il regolamento ma noi dobbiamo fare un po’ mea culpa in certi episodi. Non ci sono stati errori comportamentali ma di gioco. Non sempre si riesce a far risultato in 9 contro 11. Siamo un grande gruppo ma lo sapevo già. La mia domanda è: e se fossimo stati in 11? Ci siamo inguaiati da soli, mi spiace, perché abbiamo dovuto fare una prova dispendiosa. Penso sia la prima volta che il pubblico incita la squadra, perché tutti hanno capito cosa stava dando questo gruppo. Anche i ragazzi hanno capito che quando danno l’anima vengono sempre gratificati.

Negli ultimi 15 minuti avevo solo un cambio da fare e molti giocatori che non ne avevano più. Ho preferito aspettare fino all’ultimo per effettuare la sostituzione.

L’arbitro a fine primo tempo mi ha detto che ha dovuto applicare il regolamento e ci sta. Ci sta anche che un arbitro in quell’occasione sorvoli, lui è stato fiscalissimo ma non dico assolutamente che lui abbia sbagliato.

Il gol preso all’inizio? Non credo sia una mancanza di concentrazione, volevamo togliere il possesso palla al Brescia. Fin dall’inizio abbiamo avuto difficoltà ma da qualche settimana stiamo cambiando registro: ricerchiamo ossessivamente una vittoria che ci servirebbe per avere una scossa, penso che questa ricerca pesi su alcuni giocatori che non vanno in campo sciolti mentalmente. Qualche giocatore patisce questa pressione psicologica. La squadra sta comunque bene. Dopo il Latina ci siamo trovati a un bivio: o retrocediamo facilmente o cambiamo registro. Penso che da quel giorno qualcosa sia cambiato, giochiamo col cuore. Vorrei che la squadra riuscisse a giocare col cuore già dal primo minuto.

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Stefano Tomat