Ci risiamo, è accaduto ancora una volta: il difensore del Real Madrid Sergio Ramos si è procurato un’ammonizione durante la partita di Champions League contro il Basilea, vinta dagli spagnoli per 0-1. Fin qui nulla di strano, ma la questione è che tale ammonizione vale la squalifica per il prossimo turno, dal momento che Ramos era diffidato. Si sospetta, dunque, che si sia trattato di un gesto premeditato, in modo da poter tornare poi a giocare direttamente agli ottavi.
Il vice-capitano delle merengues è stato ammonito dall’arbitro Milorad Mažić al minuto 44 per una spinta ai danni di Derlis González. Tutta una strategia insomma, ben architettata dallo spagnolo, che salterà l’ultima sfida della fase a gironi contro i bulgari del Ludogorets, partita del tutto ininfluente per il Real già qualificato agli ottavi.
Ramos non è nuovo a questo tipo di episodi: nella stagione 2010-2011, quando nella panchina madridista sedeva José Mourinho, si fece espellere insieme al compagno Xabi Alonso in occasione della partita contro l’Ajax per evitare una diffida in vista degli ottavi di finale. La vicenda suscitò grandi sospetti anche nei confronti di Mourinho, ritenuto l’abile artefice di tale strategia, nonostante abbia sempre negato insieme ai due giocatori. La UEFA decise di punire il tecnico con un turno di stop, mentre i giocatori non ricevettero alcun tipo di sanzione.
Ramos e Alonso però non si fermano, e si fanno ammonire anche nel 2013 nell’andata dei quarti di finale contro il Galatasaray, in modo da poter essere a disposizione per giocare le semifinali. Probabile, dunque, che Sergio Ramos abbia utlizzato la stessa tattica anche stavolta per raggiungere il suo obiettivo.