Il punto sulla Premier League: dodicesima giornata

Dodicesimo giro di giostra e Chelsea al terzo successo consecutivo. Si riprende il Manchester City, che grazie al 2-1 allo Swansea approfitta del pareggio del Southampton nel posticipo del lunedì e rilancia la sua candidatura come anti Blues. Intanto il Manchester United piega l’Arsenal all’Emirates e sale di livello: lotta già chiusa per il quarto posto? 

LOTTA PER IL TITOLO. Diego Costa e Hazard danno ragione a chi parla sempre di “top player”. Sono questi i calciatori con cui vinci un campionato e stai ad alto livello, anche e soprattutto in una lega che quest’anno le grandi le sta facendo zoppicare. I ragazzi di Mourinho no, non inciampano mai e guardano tutti dall’alto verso il basso con 30 gol all’attivo: pensare all’anonimo Torres di Milano autorizza l’ennesimo inchino al mercato del maestro portoghese, che ha tagliato i rami secchi e comprato chi gli serviva, senza strafare. In terza piazza, riprende quota un Manchester City sorretto nuovamente dal suo totem Yaya Touré, che fa eco al gol di Jovetić e rimedia alla rete di Bony in avvio: se lo Swansea gioca effettivamente per altri obiettivi, i 3 punti danno ai Citizens un’iniezione di fiducia importantissima in vista del delicato (disperato?) impegno di Champions League. Rallenta il Southampton, che nel Monday Night a Villa Park va sotto e poi recupera con Clyne, fresco di battesimo con la maglia dell’Inghilterra e giocatore diligente, maturo e impeccabile. Occhio al prossimo turno, che opporrà i Saints proprio ai campioni d’Inghilterra.

ZONA EUROPA. Arsenal-Manchester United era la prova d’appello per Wenger, che rischia di farsi sfuggire il quarto posto. Passare dai proclami di titolo alla difesa dell’esistente non è il massimo e lo scontro diretto – deciso da Rooney a 5′ dalla fine – complica ulteriormente la stagione dei Gunners, quasi doppiati dal Chelsea e al solito incapaci di vincere i big match. Se il trionfo del Community Shield sembra lontanissimo e l’Arsenal fatica, non perde un colpo il Newcastle, essenziale e concreto nel battere di misura il QPR; pareggiano e restano in zona West Ham ed Everton, crolla il Liverpool ma non fa più notizia: Gerrard e compagni vivono un’involuzione totale, che sta naufragando nel fallimento un progetto che nel 2013-2014 ha fatto sognare gli amanti del bel gioco e che ora sa di incubo. Si rialza il Tottenham, che passa di rimonta a Kingston upon Hull e si gode lo squillo al 90′ di Eriksen, gioiello danese perla di una campagna acquisti post-Bale che sta facendosi ammirare a scoppio ritardato.

LOTTA SALVEZZA. Il colpaccio è quello del Burnley, che va a battere uno Stoke a mollo nella tranquillità di metà classifica. I 3 punti del Britannia danno ai Clarets un po’ di ossigeno, anche perché il QPR incappa nell’ottavo ko stagionale e il Leicester non approfitta del turno casalingo col Sunderland. Capolavoro Crystal Palace contro il Liverpool: vero che i Reds vivono un momento nerissimo, ma resta un’impresa costruita nella ripresa grazie a un centrocampo che ha mortificato gli avversari e ne ha messo a nudo i limiti, colpo su colpo.

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Matteo Portoghese