Udinese, Stramaccioni: “Nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo per difendere il risultato”

Andrea Stramaccioni, allenatore dell’Udinese, al termine della sfida tra i bianconeri e il ChievoVerona terminata con il risultato di 1-1, si è presentato davanti ai giornalisti per la solita conferenza stampa post partita.
Queste le sue principali dichiarazioni:

Partita dai due volti, nel primo tempo ho visto un’Udinese molto positiva, con il baricentro più alto del solito. Abbiamo ancora molto da lavorare ma non sono preoccupato, l’errore fa parte di questo processo di crescita. Siamo tornati a un vecchio difetto: abbassarci per difendere il risultato. Il Chievo è cresciuto e ha trovato un gran gol, penso che potessero metterci in difficoltà solo con un tiro da fuori o una punizione, sono 2 punti persi come quelli con il Cesena, pesano in classifica.

Sul gol abbiamo sicuramente sbagliato, noi sappiamo che loro avevano due grandi tiratori e non abbiamo chiuso a dovere. A me i 4 centrocampisti sono piaciuti, Badu e Piris erano i giocatori più spremuti dalle nazionali e nel momento in cui c’è stato il cambio abbiamo perso qualcosina. Però stiamo comunque parlando di un tiro da 30 metri.

I pericoli che abbiamo corso? Nella ripresa non abbiamo concesso quasi nulla, il primo tempo abbiamo rischiato due volte su due palle perse. L’Udinese con la squadra schierata non ha mai subìto; secondo me eravamo più vicino noi alla vittoria che loro al pareggio.

Le nostre occasioni da gol sono iniziate a scarseggiare nel secondo tempo. Noi siamo l’unica squadra che non riesce a cambiare il fronte d’attacco: un po’ per l’infortunio di Muriel, un po’ perché gli altri a disposizione sono dei ragazzi di 19 anni. Io ho difficoltà a cambiare le pile del mio attacco, mentre molte squadre come il Chievo oggi possono farlo. La mia è un’analisi onesta e a gennaio proveremo a porre rimedio.

Io sono soddisfatto di ciò che la squadra ha provato a fare, non di quello ha fatto; noi abbiamo oggettive difficoltà a creare il gioco, ci stiamo lavorando ma sarà un lavoro lungo, perché il progetto non è limitato a questo anno. L’errore, lo ripeto, è stato quello di abbassare il baricentro: un risultato si può gestire sul 2-0, non sull’1-0.

Di Natale? Credo sia doveroso parlare anche di lui oggi. La tristezza più grande è non poter festeggiare con una vittoria Totò. Con tutto il rispetto per la città, è incredibile che lui abbia fatto così tanti gol qui a Udine, in un calcio come oggi privo di bandiere. Sono orgoglioso di essere il suo allenatore.