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Coppa Davis, le lacrime di Federer: è trionfo Svizzera

Non poteva che essere lui, Roger Federer, a consegnare il punto decisivo alla Svizzera per la conquista della Coppa Davis 2014. Una partita impeccabile – apparsa a tratti quasi un’esecuzione per il povero Gasquet – che ha fatto dimenticare acciacchi fisici, bisticci tra compagni di squadra e tensioni pre-partita. Il 6-4 6-2 6-2 con il quale il campione di Basilea suggella la conquista dell’unico trofeo importante che mancava al suo palmarès è una dimostrazione inequivocabile di esperienza, freddezza e qualità.

A Gasquet non è bastato il sostegno del pubblico per opporre adeguata resistenza ad un Federer sin troppo centrato. La Francia manca l’appuntamento con la decima Davis della sua storia (in diciassette finali disputate) e può recriminare per l’assenza di Tsonga, inizialmente destinato a scendere in campo.

La partenza di Gasquet è in linea con la prestazione timida offerta nel doppio di ieri: dopo aver fallito una comoda palla del 2-1, il tennista francese subisce il break e si ritrova subito sotto 3-1. Federer non tentenna a servizio e continua a mettere pressione nei game di risposta, pur senza riuscire ad assestare la spallata decisiva al suo avversario. Dal canto suo Gasquet appare troppo rinunciatario, e riesce a salvarsi sul 5-4 solo grazie a un paio di discese a rete molto coraggiose. Il sigillo sul set è però solo rimandato: Federer si aggiudica il parziale chiudendo a zero gli ultimi tre turni di servizio. Il 6-4 finale non è abbastanza indicativo del dominio esercitato dallo svizzero, che non ha mai lasciato a Gasquet la possibilità di prendere l’iniziativa.

Nel secondo parziale per il primo break non c’è da attendere molto: all’avvio Gasquet appare ancora frastornato e Federer non ha difficoltà a salire 2-0. Lo svizzero è impeccabile a rete, dove frustra qualsiasi velleità difensiva di un Gasquet sempre in difficoltà in quella fase del gioco. Nella fase centrale del set Federer sembra allentare leggermente la pressione e concedere qualcosa sul suo servizio, ma si tratta solo di un’illusione per il francese: sul 4-2 arriva il secondo punto di rottura in favore di Federer che può andare a servire per il secondo parziale. L’ultimo game è un campionario di tutto il repertorio del campione svizzero, che chiude senza affanni al primo set-point con una palla corta d’autore: 6-2.

Il terzo set si apre sulla falsariga del precedente: Gasquet rischia di subire il break immediato ma si salva gettando il cuore oltre l’ostacolo. A questo punto il parziale vive un inaspettato equilibrio sino al 2-2, quando Federer ingrana la marcia decisiva e infila un parziale di quattro game consecutivi. La chiusura è in tutto e per tutto speculare a quella del secondo set: palla corta vincente per il 6-2 che vale la prima Coppa Davis della storia della selezione svizzera.

Quest’affermazione chiude una stagione da ricordare per i due tennisti elvetici, che mai prima d’ora erano riusciti ad esprimersi entrambi ad altissimo livello nell’arco della stagione come in questo 2014. È un trionfo che va diviso equamente tra il n.2 e 4 della classifica mondiale: Wawrinka ha dato sicurezza alla squadra vincendo in scioltezza il primo singolare, Federer ha guidato brillantemente la coppia nel doppio di ieri e non ha tremato nella sfida decisiva di oggi, dimostrando con le lacrime a fine partita di aver voluto con insistenza il traguardo appena raggiunto.