Gamula e gli stipendi da pagare, la complicata situazione del Rostov

Non bastava la classifica a mettere nei guai il Rostov, virtualmente retrocesso dopo la sconfitta odierna con la Torpedo e in crisi di risultati sin da inizio stagione. Al termine della sfida di Mosca Vitaly Dyakov ha reso noto come il club non stia pagando gli stipendi ormai da oltre 5 mesi.

Mi farebbe piacere che il governatore della regione dimostrasse quanto tenesse a questo club. Quando abbiamo vinto la coppa di Russia tutti erano felici. Ora che siamo in un mare di problemi nessuno è accanto a noi. Queste difficoltà hanno origine proprio da quel successo, dato che è da 5 mesi che non riceviamo un rublo del nostro stipendio. Capisco che per molti noi possiamo sembrare pretenziosi, che i giocatori hanno contratti più importanti rispetto alla gente comune, ma io vi garantisco che stiamo cominciando ad attraversare una situazione quantomeno problematica. E queste cattive sensazioni giocoforza si riflettono in allenamento e in partita

Non so come si risolverà questa situazione. Torniamo a Rostov e vediamo cosa fare. Abbiamo taciuto per discrezione e per correttezza per un po’ di tempo, ma ora tutto questo deve finire. Attendiamo qualche decisione a riguardo. Anche i nostri collaboratori non percepiscono mensilità da un semestre. I loro stipendi non sono alti come i nostri, come fanno a mantenere la loro famiglia? Bisognerebbe pensare a queste cose. Le persone devono vivere in qualche modo, e comportarsi così non è corretto.

Ma non è tutto in casa Rostov. Come saprete, l’allenatore Gamula è stato squalificato per 5 giornate per dichiarazioni a sfondo razzista, ma i suoi calciatori si stanno muovendo perchè si riduca la sanzione.

Decisione che fa ridere” ha dichiarato Poloz, attaccante del Rostov. “Se non cambiano idea scriveremo una lettera a Mosca. La sua assenza comunque non ha pesato oggi, Maslov, il suo assistente, non ha fatto altro che riportarci le sue indicazioni“.

Lo stesso Goreaux, giocatore di colore nazionale di Haiti, ha confidato di attendere il ritorno del suo allenatore: “Con lui mi trovo bene, spero che torni presto a guidarci anche se il ruolo rilevante di un tecnico rimane negli spogliatoi e in fase di preparazione della gara, per cui la sua assenza non è stata la causa della sconfitta odierna“.

Dalla qualificazione all’Europa League, ottenuta attraverso la vittoria in coppa di Russia, al penultimo posto, condito da grane di ogni tipo, in pochi mesi. Storia simile a quella del Parma (anche al Rostov fu, in prima istanza, non concessa la licenza UEFA), che in poco tempo è passato dalle stelle alle stalle. E guarda caso il gialloblu accomuna, curiosamente, entrambe le squadre.