11 rose per 11 mila ragazze
Oggi e giovedì Italia e Olanda si giocano l’ottavo posto assegnato all’Europa per il Mondiale Femminile di calcio che si disputerà in Canada il prossimo giugno. Un drammatico dentro o fuori che vede di fronte due scuole calcistiche diverse e due tipi di gioco differenti. L’andata si giocherà oggi 22 novembre a Den Haag ed il ritorno si giocherà il 27 novembre a Verona allo stadio Bentegodi.
Ci aspettano due partite equilibrate, almeno sulla carta, tra due formazioni che arrivano a questo appuntamento con i rispettivi campionati nazionali al via già da tempo, la Serie A Femminile alla sesta giornata e la BeNe League invece all’ottava giornata. Due squadre che possono contare sulla giusta combinazione tra fuoriclasse assolute e giovani promesse, separate solo da due posizioni nel Ranking FIFA, con l’Italia al 13esimo posto e l’Olanda al 15esimo. Due squadre con il maggior numero di tiri nello specchio della porta, 113 per le olandesi e 110 per le italiane.
L’Italia arriva alla gara dopo aver superato, non senza qualche brivido soprattutto nella gara di ritorno, l’Ucraina, mentre l’Olanda arriva a questa gara dopo aver superato in maniera abbastanza netta la Scozia. La squadra di Antonio Cabrini ha dimostrato carattere e grinta ed ha scoperto di poter contare su una coppia di attaccanti inossidabili e letali come Patrizia Panico e Melania Gabbiadini e sulla giovanissima bomber di scorta Martina Piemonte.
La squadra di Roger Reijners ha dimostrato di avere organizzazione di gioco e tecnica e di poter contare su due fuoriclasse come Lieke Martens e Manon Melis nonchè di una giovane promettente come Vivianne Miedema. La stessa Melis ha dichiarato che queste “due partite potrebbero essere le più importanti della mia carriera”. Questo vale anche e soprattutto per tutta la squadra italiana, visto il momento in cui versa attualmente il calcio femminile nel nostro paese.
Perchè, anche se l’Italia manca all’appuntamento mondiale dal 1999 mentre l’Olanda non ha mai partecipato a un solo mondiale femminile, i numeri delle orangees parlano di più di 51 mila tesserate over 18, quasi cinque volte di più delle italiane, ferme a quota 11000, e di un tifo casalingo sfegatato che ha portato già a più di 10 mila prevendite per la partita di andata mentre al Bentegodi si spera di ripetere la parentesi di Rieti contro l’Ucraina (5 mila).
Dopo tutti questi numeri, acquistano maggior senso le dichiarazioni di Antonio Cabrini alla vigilia: “Siamo vicine alla qualificazione e per noi significherebbe tanto. Sappiamo che sarà dura ma allo stesso tempo sappiamo che ottenere questo risultato sarebbe un punto di svolta per tutto il calcio femminile italiano.”. Niente di più vero.
Una qualificazione dell’Italia in rosa ai Mondiali di calcio significherebbe una spinta decisiva verso l’emancipazione del calcio femminile in Italia, che si cerca di raggiungere da anni con alterne se non pochissime fortune.
Significherebbe liberarsi dagli stereotipi e finalmente portare uno sport meraviglioso nel posto che merita: sulle pagine dei giornali, sulla bocca di tanti nuovi appassionati, nel cuore di tante ragazzine che potrebbero finalmente tirare due calci ad un pallone senza essere derise dai maschietti.
Significherebbe far finalmente crescere un movimento che ora arranca e stenta tra confusione, commenti malevoli, risatine e sottintesi, quando invece ci vorrebbero più rispetto e serietà per tutte le ragazze che ogni settimana si allenano, giocano e ottengono risultati in giro per il mondo, lontane dai riflettori e nell’anonimato.
E allora forza Schroffenegger, Giuliani, Marchitelli, Manieri, Salvai, Carissimi, Linari, D’Adda, Di Criscio, Laterza, Gama , Camporese, Rosucci, Tuttino, Stracchi, Cernoia, Brumana, Iannella, Girelli, Mason, Gabbiadini, Panico, Piemonte.
Dietro undici di voi ci sono 11 mila ragazze: 1000 ragazze per ogni nostra giocatrice, 1000 fiori in un campo verde speranza che vogliono dimostrare il loro valore e il loro coraggio senza clichè e frecciatine.
Nel corso di questi mesi abbiamo detto tante cose, vi abbiamo seguito passo dopo passo, fino a questo spareggio, con dedizione, rispetto e passione.
Ora, ragazze, tocca a voi. Nel nostro piccolo, noi diciamo #ForzaAzzurre.