Derby dal Mondo: tutta la passione e il calore di Hajduk Spalato-Dinamo Zagabria

Per l’ultimo appuntamento con Derby dal Mondo ci spostiamo dalla Francia alla Croazia, dove Dinamo Zagabria e Hajduk Spalato, le squadre delle due principali città croate, si sfidano dando vita a infuocate e appassionanti sfide.

L’Hajduk Spalato è storicamente la squadra del sud della Croazia, della Dalmazia. Curiosa la storia del nome e dei colori adottati dalla squadra: nel 1911 quattro studenti della città sull’Adriatico decisero di fondare una squadra di calcio e chiesero a un loro professore, entrando con clamore nel suo ufficio, di suggerirli un nome adatto ed egli rispose “Hajduk” (“Gli insorgenti”) per il modo in cui erano entranti nel suo ufficio. La maglia venne scelta bianca, il colore delle vele delle barche presenti nel porto di Spalato, mentre per i pantaloni fu adottato il blu dello splendido mare della Dalmazia. Gli anni migliori dell’Hajduk furono tra il 1970 e il 1980, quando la squadra (non a caso chiamata quella della “generazione d’oro”) vinse numerosi campionati iugoslavi e arrivò in semifinale nella Coppa delle Coppe del 1973, perdendo contro il Leeds United. L’ultimo acuto della squadra adriatica in campo internazionale fu nel 1995, anno in cui i “Bili” (“bianchi”) si spinsero fino ai quarti di finale di Champions League venendo però sconfitti dai futuri campioni dell’Ajax.

La squadra della Capitale è invece la Dinamo Zagabria, creata nel 1945 dalla fusione di HAŠK, Gradanski e Concordia. Il club divenne insieme ai rivali dell’Hajduk, alla Stella Rossa e al Partizan Belgrado uno dei quattro “grandi” del calcio iugoslavo e ottenne il suo più grande successo internazionale nel 1967, anno in cui i “Modri” (“blu scuro”) vinsero la Coppa delle Fiere sconfiggendo il Leeds United. Tanti i grandi giocatori del passato e del presente che hanno vestito la maglia della Dinamo: Šuker, Prosinecki e Boban prima; Modrić, Mandžukić e Kovacić più recentemente.

Una cosa che ha diviso ancora di più Hajduk e Dinamo è l’amministrazione recente delle due società: la Dinamo è stata acquistata nel 2005 da Zdravko Mamić, il quale dichiarò che la squadra sarebbe stata campione di Croazia per i dieci anni successivi. Attualmente siamo a quota nove, ma nonostante questo molti tifosi non vedono di buon occhio Mamić per i suoi modi di fare, a partire da alcune irregolarità fatte per evitare libere elezioni presidenziali per mantenere il suo ruolo. Interessante anche il fatto che l’allenatore del club sia suo fratello, che ricopre anche la carica di Direttore Sportivo. Un’altro problema sorto è quello dei trasferimenti, spesso infatti è che il presidente tenga per sé parte dei profitti derivanti dalle cessioni dei suoi giocatori, come avvenuto in occasione della cessione di Luka Modrić.

Completamente diversa la gestione attuale dell’Hajduk, la cui proprietà è divisa tra la città di Spalato, alcuni imprenditori locali e un gran numero di soci tifosi. La squadra allenata da Igor Tudor non ha ottenuto i successi recenti dei rivali, ma è comunque orgogliosa della gestione della società e del tentativo di esprimere una sua idea di gioco ogni volta che scende in campo.

La “Torcida” dell’Hajduk è la tifoseria organizzata più antica d’Europa, essendo nata nel 1950, ed è, più che un gruppo di tifosi, un vero e proprio movimento. Il tifo più caldo della Dinamo Zagabria è invece rappresentato dai “Bad Blue Boys”. Le due tifoserie danno vita a maestose e spettacolari coreografie con striscioni, cori e fumogeni sia allo Stadio Polijud di Spalato, sia al Maksimir di Zagabria.

Hajduk e Dinamo si affronteranno per la 192esima volta (79 vittorie per la squadra della Capitale, 65 successi per la formazione della città sull’Adriatico) domani: a Zagabria, l’Hajduk, distante undici punti in classifica dai rivali, proverà a interrompere una serie di quattro partite senza vittorie contro i “Modri”.

Spettacolo di luci e fumogeni messo in scena dalla “Torcida” dell’Hajduk Spalato in occasione del centenario della squadra: