Per la nostra Nazionale è arrivato l’appuntamento più impegnativo nel percorso di qualificazione ai prossimi Europei. La scalata che porta alla vetta, per usare una metafora mutuata dal gergo ciclistico, dopodiché potrebbe esserci la discesa. Ma il condizionale è d’obbligo, visto che la vittoria, oggi, è tutto fuorché scontata.
San Siro stasera sarà lo scenario ideale (forse, visto il rischio rinvio per il maltempo), e quale teatro migliore d’altronde, per la sfida più difficile delle qualificazioni: Italia-Croazia. E per gli azzurri sarà davvero una prova del nove. Intanto perché i croati sono l’avversario più forte del girone, in questo momento, forse, sono superiori alla stessa Italia di Conte, che espone ancora in bella vista il cartello di lavori in corso.
Poi, sono nove i punti con cui le due nazionali guidano il Gruppo H, frutto di tre vittorie nelle prime tre uscite ufficiali. Ma è diverso il modo in cui sono maturate: la Croazia ha vinto facilmente contro Malta e Azerbaigian (rifilando addirittura sei reti agli azeri) ed espugnato il Vasil Levski di Sofia, il tutto senza subire reti. Diverso il cammino degli azzurri, che sono partiti col piglio giusto vincendo 2-0 in Norvegia, ma hanno tentennato contro azeri e maltesi, rischiando in entrambe le occasioni la figuraccia.
Vero che all’inizio di un progetto, qual è quello di Conte, i punti contano più del gioco, ma stasera, al cospetto di un avversario tecnico come la Croazia, bisognerà fare di più. La squadra di Kovač, infatti, dopo un Mondiale in cui ha ben figurato, mercoledì ha dato del filo da torcere in amichevole all’Argentina. E pensare che mancavano tutti i big, a parte l’interista Kovačić.
A San Siro, invece, assieme al nerazzurro, ci saranno Modrić, Rakitić e Mandžukić. Gente che gioca nel Real, nel Barça e nell’Atlético. Quindi, in questo senso, gli azzurri sono chiamati al primo vero test dell’era Conte. E ci arrivano dopo una settimana di lavoro distratto dalle polemiche relative al ritorno di Balotelli in Nazionale.
Convocazione voluta dagli sponsor? Fratture nello spogliatoio? Ricordiamo tutti quello che avvenne in Brasile dopo la partita con l’Uruguay e molti dei protagonisti di allora oggi fanno ancora parte della truppa. Una cosa certa è che Conte sarà responsabile delle decisioni prese, comunque vada. Ma ci penserà nel 2015, perché l’attaccante del Liverpool ha lasciato il ritiro a causa di un affaticamento all’adduttore, azzerando, di fatto, le chiacchiere sul suo conto.
E meno male. Inutile girarci attorno, ma la versione all’inglese di SuperMario è stata finora piuttosto deludente. Oltremanica già rimpiangono l’investimento fatto e, per il bene della nostra Nazionale, adesso è meglio lasciare spazio ai vari Zaza e Pellè. Per la prova del nove dell’ultimo controverso numero 9 della storia azzurra ai Mondiali ci sarà tempo, ora sotto con la Croazia. E non sarà uno scherzo.