Al Ferraris di Genova, Italia-Argentina di rugby si gioca di venerdì, con il match anticipato in fretta e furia causa maltempo, non senza incertezze da parte della FIR. L’Italia cerca continuità rispetto alla vittoria con Samoa e inserisce solo Castrogiovanni, i Pumas buttano dentro otto nuovi giocatori rispetto alla mezza figuraccia rimediata contro la Scozia. Ne esce una partita tiratissima, con un’ottima partenza azzurra, tutta affidata al piede di Kelly Haimona, confermato al numero 10. L’Argentina è dura, imprecisa, ma più concreta: va in meta a fine primo tempo con González Amorosino e ribadisce a metà ripresa con De la Fuente, approfittando del consueto black out che affligge gli azzurri nel secondo tempo. Inutili gli sforzi finali: 18-20 e appuntamento a Padova, sabato 22 contro il Sudafrica.
Parte bene il XV azzurro: gran pressione territoriale e metri guadagnati con un rugby corale: argentini duri, rilanciano a sfruttare i pochi ovali che Cubelli imposta. Al 5′, un fallo albiceleste (fuorigioco su avanzamento di Ghiraldini) ai 30m mette Haimona in condizioni di saggiare il piede: pali centrati e 3 a 0. Ripartono i Pumas, senza costrutto e, qualche minuto più tardi, l’apertura kiwi ha sul piede il 6 a 0, ma non concretizza. Match a strappi, con i due XV che si studiano, sino al pareggio sudamericano: calcio di Juan Martín Hernández ed equilibrio ristabilito. Dopo tre minuti, Haimona, dalla piazzola, mette di nuovo dentro. Gioco contratto, rare le iniziative personali (si fanno vedere Hernández e Masi, con l’arditezza che lo contraddistingue), fasi confuse. Al 20′ altro strappo italiano: Geldenhuys lavora di forza, fallo subito e terzo calcio buono del 10 italoaustrale, che si ripete al 23′. Italia a +9, sopra il break. Los Pumas senza varchi, sbagliano molto e rischiano la seconda figuraccia europea: si fanno sotto al 29′, con un lungo attacco (6 fasi) nei 22 italiani, ma commettono l’ennesimo errore, perdendo l’ovale. La partita continua intensa, non bellissima: al primo bell’affondo di Haimona, però, ecco la “solita” Italia, che perde la palla e lascia involare l’ottimo Agulla, McLean ci mette una pezza. Finale di tempo con un altro prolungato attacco argentino, stavolta in meta: González Amorosino schiaccia al termine d’una caparbia serie di pick’n’go, 12-10 e tutti negli spogliatoi.
Si riparte e l’Italia sembra rinfrancata: dopo due minuti, Campagnaro calcia basso, Sarto scappa e sfiora la meta, non fosse per González Amorosino. Partita più aperta con gli azzurri in palla: un fallo argentino all’altezza dei 22 albiceleste riporta Haimona in piazzola per il quinto calcio a segno. Escono un ottimo Favaro (per noi il migliore) e un eroico Castrogiovanni (7 punti di sutura all’arcata sopracciliare) con l’Italia che apre il solito varco: mischia argentina, rapido calcetto di punizione e De La Fuente entra come una lama nel burro. Seconda meta e trasformazione elementare per Hernández. Italia sotto di due e “classica” crisi di metà ripresa: troppi errori, con i Pumas che, pur non incantando, si fanno duri. Girandola di cambi che non mutano spartito: azzurri imprecisi e sudamericani più bravi e cinici. Altro errore e gloria anche per Sánchez che porta i Pumas a +5. Brunel cambia mediana: dentro Orquera e Palazzani, per un buonissimo Haimona e un deludente Gori. L’apertura italoargentina sfrutta un calcio e riporta sotto il XV di casa. Si scalda Marassi. Le squadre lottano alla morte, e, a pochi secondi dal termine, Orquera tenta anche un drop maligno: pallone fuori e fischio finale per la vittoria di misura dell’Argentina.
Tabellino
ITALIA-ARGENTINA 18-20 (12-10)
Italia: Masi, Sarto, Campagnaro, Morisi, McLean (67′ Toniolatti). Haimona (71′ Orquera), Gori (71′ Palazzani); Parisse (c), Favaro (57′ Minto), Zanni, Furno (71′ Bortolami), Geldenhuys, Castrogiovanni (63′ Chistolini), Ghiraldini (67′ Manici), Aguero (57′ De Marchi). A disp.: tutti subentrati. All.: Brunel.
Argentina: Tuculet (41′ Moroni, 45′ Sánchez, 51′ Moroni), González Amorosino, Agulla, De la Fuente. Montero, Hernández, Cubelli (c) (63′ Landajo); Senatore (63′ Sánchez), Ortega Desio, Isa, Lavanini, Petti (67′ Ponce), Tetaz Chaparro, Cortese, Ayerza (65′ Noguera Paz). A disp.: Iglesias Valdez, Herrera, Lezana, . All.: Hourcade.
Arbitro: Craig Joubert (Sudafrica). Giudici di linea: Glen Jackson (Nuova Zelanda), Ian Davies (Galles). TMO: Stefano Penné (Italia).
Marcatori: 5′ calcio Haimona (I), 11′ calcio Hernández (A), 14′ calcio Haimona (I), 20′ calcio Haimona (I), 23′ calcio Haimona (I), 39′ meta González Amorosino+trasformazione Hernández (A), 49′ calcio Haimona (I), 59′ meta De la Fuente+trasformazione Hernández (A), 68′ calcio Sánchez (A), 73′ calcio Orquera (I).
Calci: Haimona (I) 5/6, Hernández (A) 3/4, Sánchez (A) 1/1, Orquera (I) 1/1.
Note – Ammoniti: nessuno. Spettatori: circa 15.000.
CariSpezia Man of the Match: Masi (I).