Un occhio in Belgio
Non capita sempre di tornare sui propri passi. Ancor più complicato è convincersi del contrario. Campionato belga: per forza di cose sono stato, di recente, chiamato a seguirlo in maniera più approfondita, e devo ammettere che la Jupiler Pro League è lo specchio perfetto della nazionale belga: piena di talento e di calciatori che vogliono mettersi in mostra.
Dicevo che non è facile tornare sui propri passi, e dico ciò perché fino a qualche mese fa consideravo questo campionato non poco attraente, sia chiaro, ma decisamente poco interessante. Sapevo della presenza di alcuni giocatori di talento sparsi qua e là tra Anderlecht, Gent e squadre di punta, ma è solo di recente che ho potuto prendere consapevolezza, per esempio, di Benito Raman, talentino classe 1994 nato e cresciuto in Belgio e che in breve tempo ha saputo conquistarsi una maglia da titolare, grazie alla sua grande tecnica e a una velocità che gli consente di smarcarsi e provare il tiro. Quattro reti finora segnate, e fidatevi che ben presto inizierete a sentir parlare di lui.
Raman è 1994, Abdoulaye Diaby è due anni più giovane. Attuale capocannoniere della Pro League con nove reti, cresciuto al Sedan, in Francia, si è spostato di poco geograficamente ma di tanto, tantissimo, è cresciuto nel giro di un solo anno. Il Mouscron-Peruweltz non vive una classifica eccellente, finora ha segnato 22 gol: statisticamente parlando, quasi il cinquanta percento di queste è stato messo a segno da Diaby.
Non voglio annoiarvi, faccio un ultimo nome: Ivo Vukomanovic. Ve lo ricorderete calciatore, al Bordeaux, a cavallo tra gli anni ’90 e il 2000. Ex centrocampista difensivo, serbo, la scorsa stagione chiamato a fungere da vice a Guy Luzon, ex allenatore dello Standard Liegi. In questa stagione, lo Standard ha iniziato in maniera terrificante il suo campionato: cinque sconfitte nelle prime undici giornate, che per una squadra che punta al titolo sono effettivamente troppe. Via lui, ecco Vukomanovic, e da lì in poi lo Standard ha sempre vinto. Quattro successi in quattro partite, calcio spettacolo, ed esplosione definitiva di talenti quali M’Poku, centrocampista classe 1992, attualmente miglior cannoniere della squadra di Liegi con 5 gol realizzati.
Tre esempi chiari, i miei, che spero possano rendere più chiaro il fatto che il campionato belga, spesso definito talmente poco competitivo da non meritare prime pagine su siti e giornali o spazio nelle principali televisioni nazionali, regala comunque le sue perle. La nazionale vista al mondiale, e i talenti che quel campionato ha sfornato e che ora deliziano il vecchio continente, dimostrano che più di un occhio, quella parte là di calcio, lo merita. Un errore è, dunque, non raccontarvi il calcio in Belgio; siate sicuri che, soprattutto d’ora in avanti, ne leggerete parecchio perlomeno su queste pagine.