Il punto sulla Premier League: decima giornata

La decima giornata della Premier League è nuovamente griffata Chelsea. Manco a dirlo, i Blues di Mourinho rispettano pronostico e fattore campo contro l’ostinato Queens Park Rangers, mentre il Manchester City piega lo United nel derby e tiene il passo, tra luci e ombre. Impeccabile Arsenal, Liverpool in piena avaria. 

LOTTA PER IL TITOLO – Non si capisce se esista davvero una lotta. A differenza di quanto succedeva l’anno scorso, questo 2014-2015 è un governo monocolore: il Chelsea non fa prigionieri e pure quando non straripa alla fine la sfanga. Vittoria sul QPR, scontata agli occhi di molte agenzie di scommesse eppure in discussione sino al rigore di Hazard al 75′: il fatto è che in un modo o nell’altro i Blues la chiudono sempre e iniziare novembre imbattuti può ammazzare un campionato orfano della brillantezza di molte delle migliori interpreti del 2013-2014. Tiene il passo ma tra molte ombre il Manchester City, che ha vinto la sua stracittadina ma sembra non avere le gambe e l’organizzazione per tenere testa ai primi della classe. Da valutare anche le ripercussioni di un’eventuale eliminazione europea, ora che Pellegrini sembra non avere la squadra del tutto in mano. Ma la ‘notizia’ è che il Southampton, vera sorpresa stagionale, non si ferma più e guadagna il salto in questa sezione della nostra rubrica: è ancora secondo posto solitario, è un sogno che non vuole spegnersi.

ZONA EUROPA – Dietro l’insolito terzetto, la ‘solita’ quarta squadra: l’Arsenal sa come gestire i momenti in cui le certezze di una vita sembrano mettersi in discussione e il 3-0 al Burnley lo testimonia. Vero che la squadra del Lancashire ha davvero poco da dire al campionato (e rimarca il divario tra Premier e Football League), ma certe avversarie dei Gunners nella corsa al quarto posto gli avversari di  bassa classifica non li spazzano mica via: è il caso del Liverpool, di nuovo a terra, invero agonizzante. Il problema dei Reds è una deriva tecnica senza fine: Gerrard non ha ricambi ed è il fantasma del calciatore leggendario di un tempo, Rodgers si ostina a schierare Balotelli unica punta mentre il campo dice che brilla (e segna: chiedere al Boro) quando ha un compagno di reparto, la difesa è da serie cadetta. Nulla da togliere al Newcastle – in serie positiva tra Premier League e Coppa di Lega – ma il Liverpool viaggia dritto verso un iceberg chiamato mediocrità e non ci sono segni di controtendenza. Mentre il Tottenham passa in un non inespugnabile Villa Park (1-2) e a Old Trafford qualcuno inizia a fare i conti in tasca a van Gaal, l’Everton e il West Ham rallentano e raccolgono un punto a testa: se agli Hammers (a Stoke) va bene così, il pari dei Toffees con lo Swansea è l’ennesimo esame mancato da un gruppo che della crisi dei suoi avversari storici non riesce proprio ad approfittarne.

LOTTA SALVEZZA – La notizia di giornata è il colpaccio del Sunderland sul Crystal Palace nel posticipo. Avevamo dato per scacciati i Black Cats, che però si aggrappano alla categoria con le unghie e con i denti: la classifica resta brutta ma forse esistono tre squadre peggiori. Come il Leicester, alla terza sconfitta consecutiva (0-1 col WBA), o il QPR che però a Stamford Bridge poteva davvero poco. Si ferma l’Hull, che ha pagato il suo tributo allo strepitoso momento di forma del Southampton, che in agosto alla salvezza pensava e ora guarda tutti dal secondo posto in classifica.