Un Destro al Cesena che rende poco Allegri
La Roma impatta con la Samp, la Juve cade col Genoa. Luigi Ferraris, gran bello scherzetto alle prime in classifica, ma anche un bellissimo regalo agli amanti del nostro campionato, che si godono, adesso, giallorossi e bianconeri appaiati in vetta alla classifica.
Tutto facile per la truppa di Garcia, con il Cesena; Destro ha dimostrato di essere il solito attaccante rapace da area di rigore, e De Rossi è tornato al gol, chiudendo di fatto la contesa con qualche minuto di anticipo. Bravissimi, comunque, i ragazzi di Bisoli a rimanere in partita fino al minuto ottantuno, quando una distrazione su calcio d’angolo ha visto il ritorno all’esultanza di quello che nella Capitale è chiamato da sempre “capitan futuro”, ma che per colpa di quell’altro là, quel capitano che ieri sera non ha giocato e ha lasciato spazio ai giovanotti, il buon Daniele dovrà accontentarsi di essere, della Roma, un ottimo vice. Beh, comunque un qualcosa di assolutamente prestigioso, soprattutto se i giallorossi torneranno grandi in Italia, come sembrano stiano definitivamente diventando. Un… Destro al Cesena, dunque; la Roma è tornata a correre.
C’è poco da stare… Allegri, invece, in casa Juve. E anche questo è un titolo che ci passa ciò che è accaduto sul terreno di gioco. Antonini, quoque tu: da quanto tempo speravi in una serata del genere? Una “purga” bella e buona, uno scherzo veramente cattivo quello rifilato al tuo ex allenatore, che ai tempi del Milan ti costrinse ad andare via per trovare spazio, non credendo palesemente più nelle tue capacità. Antonini si è preso una super rivincita, siglando un gol che definire rocambolesco è nulla, al minuto 94, all’ultimo respiro. Vecchia Signora nel dramma.
E adesso? Adesso la situazione è paradossalmente invertita rispetto a tre giorni fa. Juve che si lecca le ferite, Roma che le è tornata ruota a ruota, con evidente nuova linfa nelle vene. Ovviamente, si tratta di due grandi squadre che si daranno battaglia fino all’ultimo, gomito a gomito, e figuriamoci se uno stop in campionato, soprattutto adesso, potrebbe condizionare la corsa al tricolore di una delle due.
L’impressione finale, però, è che qualcosa sia cambiato rispetto alla scorsa stagione, in termini meramente psichici, sia nella Roma che nella Juve. I giallorossi, più reattivi e combattivi, e ricordiamoci della superbatosta rimediata in Champions. La Juventus… diciamolo, quella di Conte queste partite le avrebbe vinte. Colpa di Allegri? Eh, sarebbe troppo facile dire di sì; di certo il tecnico pugliese giocava molto sul carattere, rendendo il gruppo grintoso e orgoglioso. Il toscano, invece, è decisamente più “ordinato”, forse troppo; ci sono partite in cui la decide l’impeto, la voglia, la carica, quella mostrata da una Lupa agguerrita, quella palesata da un Grifone tenace, quella non palesata da una Juve che paga un rocambolesco sgambetto, e un clamoroso contrappasso.