Lazio, Candreva giura amore eterno: “Vorrei diventare il capitano di questa squadra”
I problemi dei primi giorni in biancoceleste sono ormai un lontano ricordo. Antonio Candreva è diventato uno degli idoli indiscussi della tifoseria laziale e in una lunga intervista rilasciata al Messaggero ha voluto ripercorrere le tappe più importante di questi anni nella Lazio: “Inizio da incubo. Me lo ricordo ancora, c’erano molte persone qui a Formello e quando sono passato con la mia macchina mi hanno insultato pesantemente per il fatto che pensavano fossi tifoso della Roma. Dopo 25/30 giorni volevo andare via, non riuscivo a vedere luce, non giocavo bene. Ricordo che a Madrid, eravamo lì per la gara di Europa League, mi dissi: Antonio te ne devi andare”… Poi il gol al Napoli e la svolta della carriera: “In nessuna delle società dove ho giocato sono stato amato come dopo il gol al Napoli. E di questo sono veramente orgoglioso. Ho sempre voluto rimanere a Formello, anche se ci sono state diverse squadre che si sono fatte avanti. Voglia di Champions e casa a Torino? Tutte voci, smentisco. Quest’anno vorrei raggiungere il terzo posto. Lo Scudetto è una parola grandissima. Ci sono squadre molto attrezzate, alla Lazio manca ancora qualcosa per lottare insieme a Juventus e Roma. Il salto che dobbiamo fare non è così grande ma il gap c’è. Ce la giochiamo però con tutti, perché sappiamo di essere forti”.
Sul futuro: “Vorrei poter giocare l’Europeo in Francia da protagonista. Qui alla Lazio mi sento a casa , vorrei diventare il capitano di questa squadra perché mi sento un tifoso biancoceleste”.