Home » Nba: l’analisi della Eastern Conference

BOSTON CELTICS – Una delle grandi decadute degli ultimi anni. Con l’addio dei Big Three i Celtics si sono dovuti per forza di cose ridimensionare puntando sulle nuove promesse e su Rajon Rondo, l’anno scorso infortunato. Sul play numero 9 si fonda di fatto il quintetto di coach Brad Stevens che avrà in Jeff Green ed Evan Turner due ottime bocche di fuoco. Ma non aspettatevi grandi cose per quest’anno.

BROOKLYN NETS – L’arrivo di coach Lionel Hollins potrebbe rappresentare un fattore importante per la nuova stagione dei Nets che però, dopo aver speso fior fior di milioni nella passata stagione, hanno dovuto tagliare e non poco. Partito Paul Pierce, sembra essere la panchina il punto debole dei bianconeri quest’anno. Quintetto di prima fascia con Deron Williams, Joe Johnson e Kevin Garnett punti di assoluto rendimento.

NEW YORK KNICKS – Derek Fisher in panchina e, dietro le quinte, la leggenda di Phil Jackson. I Knicks si affidano a due grandi del recente passato NBA per tornare ad essere quantomeno competitivi nei Playoff. L’arrivo di José Calderon potrebbe regalare più equilibri al quintetto che ha in Carmelo Anthony la stella principale oltre che un potenziale offensivo spaventoso tra Tim Hardaway, Jr Smith e Iman Shumpert. Si rivedrà anche Andrea Bargnani che lo scorso anno ha dovuto saltare gran parte della stagione per un problema al gomito.

PHILADELPHIA 76ERS – C’è da dimenticare il disastro della passata stagione. Con Brett Brown in panchina i Sixers ripartono da un roster giovanissimo affidato all’estro e ai punti di Carter-Williams. Una ricostruzione doverosa per guardare al futuro con entusiasmo e speranza.

TORONTO RAPTORS – La lieta sorpresa della passata stagione cercherà conferme quest’anno, e anche qualcosa di più. Dwane Casey a capo di un team dal potenziale importante con un talento invidiabile. Si proverà a migliorare i risultati ottenuti nell’ultima stagione puntando forte sui nomi caldi come DeRozan, Lowry e Ross.

CHICAGO BULLS – Derrick Rose è tornato e allo United Center è arrivato Pau Gasol in sostituzione di Carloz Boozer. Tom Thibodeau ha acquisito esperienza e tecnica sotto canestro e può contare finalmente su un roster competitivo con il rookie McDermott. Certo, Derrick Rose permettendo. Punti interrogativi, molti, ma i Bulls hanno grande voglia di dimostrare il loro valore e di ritornare a battagliare contro tutto e contro tutti.

CLEVELAND CAVALIERS – I Cavs non hanno bisogno di presentazioni, soprattutto quest’anno. Oltre alle giovani promesse, al già noto Kyrie Irving, si sono aggiunti Kevin Love, James Jones, Mike Miller, Shawn Marion e soprattutto Lebron James. Il prescelto è tornato a casa per vincere alla Quick & Loans Arena. David Blatt ha certamente tre le mani il potenziale per vincere il titolo ma riuscirà a far convivere tutti sotto lo stesso tetto?

DETROIT PISTONS – Stan Van Gandy ha assunto il controllo del quintetto dei Pistons portando una ventata di esperienza nuova a Detroit. Una squadra che però ha fatto pochissimo mercato se non l’arrivo di Caron Butler da Los Angeles. Con le stesse armi della passata stagione, Van Gandy proverà l’impresa anche se c’è parecchio scetticismo attorno al quintetto della Motown.

INDIANA PACERS – Perso Lance Stephenson, perso per infortunio anche Paul George che ne avrà ancora per diversi mesi, la sensazione è che sia un anno di transizione per gli Indiana Pacers. Frank Vogel ha ottenuto Stuckey e nulla di più, senza George sembra davvero difficile che gli Indiana possano tener testa agli avversari come nelle ultime due stagioni.

MILWAUKEE BUCKS – Jason Kidd riparte dai Bucks per crescere professionalmente da capo allenatore. Lo farà con un team giovane ma che ha sul groppone l’ultima posizione nalla Eastern Conference della passata stagione. Ma si può lavorare bene sull’attuale roster che ha già dimostrato di avere ottime garanzie per il futuro. Un nome su tutti? Japari Parker. Secondo gli addetti ai lavori, la seconda scelta dell’ultimo Draft, potrebbe essere il “crack” della nuova stagione e trascinare Milwaukee verso l’alto.

ATLANTA HAWKS – Mike Budenholzer, tecnico degli Hawks, spera di aver saldato il conto con la sfortuna. Nell’ultimo campionato i rossoblù hanno perso, infatti, pezzi importanti come Al Horford per lungo tempo. L’obiettivo è quello di confermarsi se non migliorare i risultati della scorsa stagione con gli innesti, tra gli altri, di Kent Bazemore e di Thabo Sefolosha.

CHARLOTTE HORNETS – I nuovi Charlotte Hornets hanno i fari puntati addosso. Steve Clifford sarà la regia del quintetto dalla panchina con un roster di buon livello. La franchigia di Michael Jordan vuole continuare a stupire dopo l’exploit dell’ultima conference.

MIAMI HEAT – Il punto di domanda è: senza LBJ, ce la faranno Chalmers, Wade e Bosh a mantenere alti gli standard degli Heat. Difficile, anzi forse impossibile nonostante gli arrivi di Deng, Napier e McRoberts. Il gruppo, insomma, c’è ed è vivo ma le motivazioni? Toccherà allora ad Eric Spoelstra non far perdere quella fame di vittorie degli ultimi anni.

ORLANDO MAGIC – Jacque Vaugn in panchina e Viktor Oladipo in campo. La dirigenza degli Orlando Magic punta molto su questo tandem per far rinascere le quotazioni dei Magic che non hanno un roster di grande potenziale per questa stagione dove cercheranno di fare esperienza per il futuro.

WASHINGTON WIZARDS – Crescita esponenziale per i Wizards nelle ultime stagioni. Ripetere l’ultima annata sarebbe già un successo ma l’obiettivo è provare a fare meglio dopo l’arrivo di “The Truth” Paul Pierce da Brooklyn. Randy Wittman ha il giusto mix tra talento ed esperienza, un fattore non di poco conto nella NBA moderna. John Wall e Bradley Beal, Gortat e Nené, Miller e Pierce. Insomma, squadra rivelazione?